Verso il voto

Regionali, Fitto a Foggia: «Aeroporto, finanziamento Cipe portato da me»

Michele De Feudis (video Maizzi)

This browser does not support the video element.

«L'Opera doveva essere conclusa nel 2015», ha evidenziato l’europarlamentare candidato per il centrodestra alla presidenza della Regione Puglia

FOGGIA - Deficit di infrastrutture e assunzioni clientelari da parte del centrosinistra: su questi due fronti si accendono i riflettori di Raffaele Fitto, candidato governatore del fronte conservatore, impegnato in una serie di incontri (ieri è stato a Foggia). Nel capoluogo dauno si è soffermato sullo stato dell’arte nel Gino Lisa: «Il centrosinistra non ha mai avuto la capacità di realizzare una sola infrastruttura in questa provincia. Anche quello che sta accadendo in questo giorni è imbarazzante, mi riferisco all'aeroporto di Foggia. È bene ricordare che il finanziamento dell’aeroporto di Foggia, fu inserito nella delibera Cipe da me portata nel 2011 dove io ero relatore da ministro, e dove finanziavamo 14 milioni di euro per il Gino Lisa». Poi l’affondo nei confronti della giunta progressista: «Come mai siamo nel 2020 e ancora l’intervento non è stato realizzato? Quella delibera Cipe e quel finanziamento che ripeto - riprende Fitto - sono un atto concreto: parlo della delibera Cipe 62 del 2011. L’aeroporto a Foggia doveva essere realizzato entro il 2015 come da cronoprogramma. Siamo al 2020 e non è ancora finito. Stiamo assistendo ad una sceneggiata ridicola di chi passeggia intorno alla pista dell’aeroporto cercando di attribuirsi i meriti di un ritardo clamoroso, perché da dieci anni non è stata realizzata questa infrastruttura».

Il candidato del centrodestra ha poi parlato di Puglia trasformata da Emiliano «in un luogo di mercimonio elettorale dall’acquedotto pugliese, alle Asl, alle agenzie regionali. È un proliferare di concorsi, promesse, assunzioni. È un qualcosa incommentabile che offende l’intelligenza e le dignità dei cittadini pugliesi». «In queste ore - ha puntualizzato Fitto - ci sono dei lavoratori precari per i quali si calpesta la dignità totale, rispetto alla loro funzione e rispetto alla loro azione, perché noi abbiamo di lavoratori precari che vengono convocati in delle sale, si fanno alzare, vanno a piedi verso il tavolo della presidenza, si siedono come degli studenti, firmano un contratto, che in teoria trasformerebbe il loro precariato in un contratto a tempo determinato, salvo poi leggere delle clausole che testimoniano che non è così». Sul tema si registra (oltre alla risposta del parlamentare dem Pagano della quale riferiamo nell’articolo accanto) anche la presa di posizione del deputato di Fdi Galeazzo Bignami: «Le assunzioni che Emiliano sta compiendo in Puglia - ha aggiunto - sono vere e proprie marchette elettorali che impongono non solo una censura e una denuncia politica, ma una risposta in sede giudiziale a tutela di tutti i cittadini che non rientrano nel mercimonio elettorale che questo signore sta consumando con danari pubblici, in sfregio a leggi e norme. Un ulteriore esempio di cattiva amministrazione che dimostra come sia necessario che Emiliano vada mandato a casa».

Privacy Policy Cookie Policy