Ministro sul caso Bari
Palagiustizia, l'affondo di Bonafede «Falsità le accuse contro di me»
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Ecco le dichiarazioni al vetriolo. Urgenza ma non emergenza. Nessuna nomina di commissario
Il caso Palagiustizia Bari ha tenuto banco alla presentazione del congresso nazionale dei giovani avvocati dell'Aiga a Trani dove il ministro non ha esitato a lanciare affondi contro chi lo ha critica nelle scorse settimane, sindaco Decaro in primis con il quale ha avuto una polemica a distanza. Bonafede, pur senza fare nomi, ha criticato duramente chi lo aveva accusato di non interloquire con gli addetti ai lavori. «E' assolutamente falso, lo smentisco». Il riferimento, evidentemente, era al sindaco Decaro e anche agli avvocati che avevano preso posizione contro il Guardasigilli a proposito della vicenda di via Nazariantz e del trasferimento nelle sedi provvisorie di Modugno e via Brigata Regina che, ha ribadito, sono solo sostitutive delle tende.
«Nessuno doveva permettersi di accusare il ministro di mancanza di interlocuzione con gli addetti ai lavori». Dichiarazione, a suo avviso, false che hanno indotto a scioperare gli avvocati per tre giorni. «Mi sono seduto alla scrivania del mio segretario - ha detto Bonafede - e ho chiamato uno per uno tutti i protagonisti del mondo del diritto a Bari». Ok al confronto e anche allo scontro cui si è detto "pronto", ma nei binari della correttezza, ha chiosato. Il ministro ha preso atto della gravità della situazione «di urgenza ma non di emergenza», sfatando l'ipotesi del commissario che era stato richiesto da più parti. Sul punto ha fatto anche riferimento al Csm che aveva predisposto un atto di nomina del commissario «Cosa mai vista». Bonafede ha sottolineato l'accelerazione della consegna del nuovo edifico della cosiddetta soluzione-ponte.