il caso

GAZZETTA TV Conflitti di interessi e niente controlli, ecco perché il caso Apulia Film Commission dimostra un fallimento di sistema

massimiliano scagliarini

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Dopo l’inchiesta della «Gazzetta» che ha fatto emergere un problema nell’assegnazione dei fondi europei del Film Fund

BARI - Dopo l’inchiesta della «Gazzetta» che ha fatto emergere un problema nell’assegnazione dei fondi europei del Film Fund, facciamo il punto su quanto emerso in questi giorni. Il caso della Apulia Film commission è infatti emblematico di un fallimento di sistema. E quindi va ben oltre il problema di una dipendente che risulta proprietaria di quote di una società di produzione, partecipa come segretaria alla commissione che valuta i progetti e guarda caso poi la sua società risulta tra quelle destinatarie di un contributo pubblico di 315mila euro. 

Nel Film Fund ci sono 13 milioni di euro di fondi europei, cioè soldi che potrebbero essere destinati dalla Regione a investimenti infrastrutturali e invece vengono distribuiti con modalità estremamente discrezionali e alla fine accontentano tutti. Per questo per chi si occupa di maneggiare quei soldi deve valere il principio della moglie di Cesare. Ed è per questo che la giustificazione offerta a proposito della dipendente in conflitto di interessi  dalla presidente di Afc Annamaria Tosto è a dir poco disarmante.

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