Il caso

Usura ed estorsione con tassi del 116%: 4 arresti a Foggia. «Se non paghi ti ammazzo»

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Tutto sotto l'ala di un uomo già indiziato per l'omicidio di Alessandro Ronzullo, 40enne ucciso lo scorso 27 ottobre

FOGGIA - I carabinieri e la polizia di Foggia hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone indiziate per estorsione e usura.

Secondo le indagini, l’uomo indiziato per l'omicidio di Alessandro Ronzullo, 40enne ucciso a colpi di pistola lo scorso 27 ottobre, avrebbe, nei mesi precedenti, preteso da un 31enne del luogo la restituzione, con interessi usurai, di un debito maturato per la compravendita di sostanza stupefacente.

Avrebbe pesantemente minacciato la vittima di ritorsioni – con la complicità di altre tre persone appartenenti al suo nucleo familiare che avrebbero operato anche nei giorni successivi alla sua carcerazione –, intimandogli l’immediata corresponsione di tutto il denaro preteso, con tanto di interessi al 116%.

Degli arrestati, tre sono stati condotti in carcere e uno ai domiciliari.

SE NON PAGHI TI AMMAZZO

«Ti ammazzo se non mi paghi. Ti faccio fare la stessa fine di Ronzullo. Ti sparo a te e a tuo padre». Sono alcune delle minacce che Alessio Marino, il 21enne già in carcere perchè accusato dell’omicidio di Alessandro Ronzullo compiuto a Foggia il 27 ottobre scorso, avrebbe rivolto ad un 31enne per chiedere la restituzione di soldi legati ad un debito per l’acquisto di droga. Frasi contenute nell’ordinanza con cui il gip di Foggia ha disposto l’arresto con l’accusa di estorsione e usura di quattro persone. Oltre ad Alessio Marino, anche il padre Domenico, il fratelli Francesco e la compagna del 21enne Luigia Grassano.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la vittima avrebbe chiesto ad Alessio Marino mille euro in prestito per saldare una partita di droga acquistata da un’altra persona e per la restituzione del denaro il 31enne sarebbe stato costretto a versare duecento euro a settimana più gli interessi pari a 500 euro a settimana, con tassi usurari, così del 116%.
Domenico e Francesco Marino avrebbero minacciato la vittima dicendogli che «avrebbero messo una bomba a casa del padre» e che «avrebbero picchiato il padre» se non avesse pagato il debito con gli interessi. Inoltre nella stessa ordinanza si fa riferimento alla circostanza che Domenico Marino avrebbe intimato al 31enne di cedergli la titolarità del suo appartamento. La vittima non avrebbe ceduto alla richiesta rivolgendosi, poi, alle forze dell’ordine.

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