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Molfetta, sequestrate le case popolari occupate dal pregiudicato Michele Parisi: dentro pure un obice
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Nel mirino le stesse persone già note alle cronache per il matrimonio sfarzoso celebrato senza autorizzazione nel 2022, quando la coppia aveva sfilato per le vie del centro a bordo di una carrozza
Sono stati sgomberati oggi a Molfetta due appartamenti popolari occupati illegittimamente da persone ritenute vicine alla criminalità locale. Si tratta di Michele Parisi, detto Francesino, e la moglie Maria Spaccavento.
L’operazione, scattata all’alba, ha interessato due immobili: uno in via Victor Hugo, di proprietà di Arca Puglia Centrale, e l’altro in via San Pietro, di proprietà del Comune di Molfetta. Gli sgomberi, avvenuti in contemporanea, hanno visto impegnati circa sessanta agenti tra Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale, Vigili del Fuoco, oltre al personale tecnico di Arca e del Comune.
Nel mirino le stesse persone già note alle cronache per il matrimonio sfarzoso celebrato senza autorizzazione il 14 maggio 2022. In quell’occasione, la coppia aveva sfilato per le vie del centro storico a bordo di una carrozza trainata da cavalli bianchi, con suonatori di tromba all’ingresso della Cattedrale, attirando l’attenzione mediatica nazionale.
Quella favola si è però trasformata oggi in un caso giudiziario. Nel primo appartamento, in via Victor Hugo – dove risiedevano i “coniugi in carrozza” con i loro due figli minori – è stato scoperto un vero e proprio cantiere edile abusivo, con lavori non autorizzati che hanno causato danni stimati in circa 90mila euro, secondo Arca Puglia Centrale. All’interno dell’abitazione sono stati anche trovati e sequestrati alcuni obici, componenti d’artiglieria la cui detenzione è ora oggetto di indagine da parte dei Carabinieri.
L’appartamento era stato regolarmente assegnato tramite graduatoria pubblica a un altro cittadino, che, una volta entrato in possesso delle chiavi, aveva scoperto che le serrature erano state cambiate e l’abitazione già occupata dalla famiglia abusiva.
Nel secondo immobile, in via San Pietro, abitava invece il figlio maggiore dello sposo con la compagna in stato di gravidanza. Anche qui erano stati effettuati interventi strutturali non autorizzati, tra cui l’installazione di una vasca idromassaggio. Alla donna è stata offerta la collocazione in una struttura protetta, che potrà scegliere se accettare o meno.
Il via libera agli sgomberi è arrivato in seguito a una riunione della cabina di regia in Prefettura a Bari, mentre il sequestro dell’appartamento di via Victor Hugo è stato chiesto dalla Procura di Trani e disposto con ordinanza del gip Domenico Zeno.