Movida molesta
Bari, piazza Risorgimento senza pace: bivacchi e feste fino a notte fonda. E c'è chi fa i balli di gruppo
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Canti e schiamazzi, ma anche allarme igiene. I residenti esasperati hanno scritto al Comune. Alcol e tavolini abusivi, chiosco sanzionato
Musica ad alto volume, balli di gruppo e, per non farsi mancare niente, anche una batteria di fuochi d’artificio. In piazza Risorgimento la notte tra martedì e mercoledì è stata festa. Nessun coprifuoco da sfidare, sia chiaro, e neanche un coro che intonava «Maledetta Primavera», solo un gruppo di amici che, con tanto di impianto stereo, si è incontrato in piazza.
Complice il caldo estivo e una birra di troppo, la festa è andata avanti sino a oltre mezzanotte tra canti e schiamazzi. Le persiane dei condomini che si affacciano sulla piazza del quartiere Libertà sono rimaste quindi chiuse. «La situazione – spiega un residente – è diventata insostenibile. Ma noi siamo anche stanchi di segnalare episodi che si ripetono ogni sera».
In quel fazzoletto del quartiere, infatti, dal tramonto all’alba si ripetono scene di un film al limite tra l’horror e il trash. Tavolini «fai da te» che occupano buona parte del piazzale, bottiglie di birra che prima si consumano e spesso rimangono in fila sul marciapiede come un trofeo, serate danzanti a cielo aperto tra amici.
Ma c’è dell’altro: il lato del fabbricato su via Putignani è destinato a deiezioni organiche di quanti stazionano per tutta la notte in piazza e non hanno un bagno pubblico a disposizione. Senza dimenticare i consueti fuochi d’artificio. A quanto pare non solo nel periodo natalizio.
Le dita sono puntate, ormai da mesi, contro il chiosco che si trova in piazza e resta aperto sino a tardi. A settembre scorso alcuni residenti di uno stabile - a pochi passi dalla piazza - hanno anche inviato un esposto all’attenzione del sindaco Vito Leccese, del Comandante della Polizia Municipale, Michele Palumbo e della Asl Bari denunciando l’aggregazione in quella piazza di gruppi di ragazzi «rumorosi». Spiegando, nero su bianco, la «grave condizione igienico sanitaria e il grave pregiudizio alla vivibilità e al decoro urbano ed ambientale».
Nello specifico hanno denunciato che il chiosco «esercita la sua attività ogni giorno ininterrottamente dalla tarda mattinata fino al mattino seguente con la somministrazione di bevande alcoliche e cibi che vengono cotti e preparati sul posto. Le zone di cottura dei cibi, inoltre - secondo quanto si legge nell’esposto - non sono dotate di adeguati sistemi di aspirazione e filtrazione e quelli esistenti sono comunque tenuti spenti». Non c’è, un servizio igienico sanitario a disposizione dei clienti e non vengono tenute pulite «le ampie aree di fatto asservite alle attività del chiosco».
La risposta del Comune è arrivata dopo qualche mese: il chiosco è rimasto chiuso per cinque giorni perché avrebbe «in maniera recidiva occupato il suolo pubblico con tavolini e sedie senza autorizzazione». Ma a nulla è servito. I residenti continuano a non dormire a causa di continui schiamazzi dovuti ai capannelli di ragazzi che si riuniscono attorno al chiosco. «Siamo murati vivi in casa – racconta un altro residente. Ci è impedito l’affaccio su piazza Risorgimento e perfino il necessario arieggiamento e raffrescamento degli appartamenti a causa delle ininterrotte esalazioni di fumi e odori sgradevoli dal pomeriggio alla notte. Per non parlare del problema dei rifiuti». E ora che l’estate è alle porte e la voglia di far festa cresce la situazione rischia di degenerare.