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Epifanio I, Metropolita di Kiev e Ucraina, in visita a Bari: l'incontro con il sindaco, poi la liturgia. «La città pronta ad accogliere un summit internazionale di pace»

Redazione online (video Donato Fasano)

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In occasione della celebrazione di San Nicola che cade oggi nel calendario ortodosso

BARI - La visita a Bari del Metropolita di Kiev e Ucraina Epifanio I «sta a significare l’importanza che la città svolge all’interno di un processo di unificazione grazie al nostro santo patrono», san Nicola. Lo ha detto il sindaco di Bari, Vito Leccese accogliendo in città Epifanio I arrivato nel capoluogo pugliese in occasione della celebrazione di San Nicola che cade oggi nel calendario ortodosso.

«Bari è una città centrale anche per l’ecumenismo religioso - ha continuato il primo cittadino - e la presenza qui di Epifanio I sta a dimostrare l’importanza della città di Bari». «Speriamo che in qualche modo, questo percorso possa portare a far vincere la pace sulla guerra», ha concluso.

Il programma prevede la Divina Liturgia di Epifanio I nella cripta della basilica a cui seguirà una conferenza stampa alla presenza dell’ambasciatore Yurash, poi un incontro privato con l'arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, e una visita nella cattedrale di San Sabino e nel museo diocesano della città.

BARI PRONTA AD ACCOGLIERE UN SUMMIT INTERNAZIONALE DI PACE

“La presenza a Bari del Metropolita di Kiev e Ucraina Epifanio I, all’interno della sua prima storica visita in Italia e dopo l’incontro con Papa Francesco avvenuto tre giorni fa, è un evento che testimonia ancora una volta il ruolo fondamentale svolto dalla nostra Basilica, nel dialogo tra religioni e popoli – ha affermato il sindaco di Bari Vito Leccese -. Bari ha nella sua storia la vocazione al dialogo multiconfessionale e qui si respira quell’inesauribile speranza per il bene infinito della pace, richiamato spesso da Papa Francesco nelle sue omelie e preghiere.  Una vocazione che trae origine dalla sua posizione geografica e che si arricchisce della presenza in Basilica delle reliquie di san Nicola, Santo venerato in tutto il mondo cattolico e  ortodosso, e ponte tra Occidente e Oriente. Non a caso, Sua Santità ha scelto Bari come sede per gli incontri ecumenici di riflessione e preghiera sul tema della pace e del dialogo nel bacino del Mediterraneo, alla presenza dei Vescovi e dei Patriarchi delle Chiese d’Oriente. Bari è anche un luogo “felice” - come recita un sermone russo dell’XI secolo - ma potrà esserlo autenticamente, se le preghiere e le invocazioni alla pace, che si levano quotidianamente, saranno ascoltate.  Per queste ragioni, la comunità barese e la città di Bari sono pronte ad accogliere un summit internazionale per la pace, che interroghi i potenti del mondo sull’urgenza di un dialogo e di un cessate il fuoco immediato: un rinnovato confronto che permetta a tutti di fermarsi a riflettere, per sanare le ferite e intraprendere un cammino di ricostruzione, nel segno della testimonianza del vescovo di Myra, uomo di pace e di comunione”.

EPIFANIO I: LE ARMI CHE CHIEDO SONO SPIRITUALI

«Io, come primate della Chiesa, quando incontro i leader mondiali chiedo sempre le armi ma i leader religiosi non hanno le armi, io chiedo le armi spirituali: la preghiera». Lo ha detto a Bari, Epifanio I, metropolita di Kiev e Ucraina, parlando con i giornalisti. "Tutti i cristiani devono pregare: se tutti i cristiani pregassero, Dio realizzerebbe le nostre preghiere», ha aggiunto ricordando che «venerdì scorso ho avuto un incontro con il Santo Padre, Papa Francesco, che ho ringraziato per la sua preghiera costante per l’Ucraina».
Epifanio I ha chiesto Al Pontefice di «continuare a pregare e richiamare tutti a pregare per l’Ucraina». «Il Papa ha fatto molto per il nostro Paese, non soltanto con le preghiere ma anche con gli aiuti umanitari e per la liberazione e il ritorno dei nostri prigionieri di guerra e dei bambini deportati in Russia», ha precisato ribadendo che «all’Ucraina serve l’aiuto di tutti».
«L'Europa ha accolto i nostri rifugiati di guerra e noi siamo molto grati e crediamo che dopo la fine della guerra, tutti questi ucraini possano tornare a casa. Anche perché noi dobbiamo ricostruire il nostro Paese distrutto dal nemico», ha continuato Epifanio.

«Crediamo che l’insediamento di Trump sia una cosa interna degli Stati Uniti e del popolo statunitense che ha scelto liberamente il proprio presidente. Siamo convinti che gli Stati Uniti continueranno a supportare l’Ucraina in questa guerra». Lo ha detto, incontrando la stampa a Bari, Epifanio I, metropolita di Kiev e Ucraina, nel giorno in cui gli ortodossi festeggiano San Nicola.
Il primate ha pregato sulla tomba del patrono di Bari per chiedere la pace. «Noi preghiamo affinché Dio avvicini la nostra vittoria, la vittoria della verità e siamo convinti che in futuro, gli Stati Uniti, l’Europa e tutto il mondo civilizzato e democratico continuerà a supportare e ad aiutare l’Ucraina», ha aggiunto.

«La pace giusta sarà quando vincerà la verità». Lo ha detto a Bari, Epifanio I, metropolita di Kiev e Ucraina, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto qual è la pace giusta per gli ucraini per mettere fine alle ostilità.
«Noi crediamo che il nemico debba lasciare la nostra terra, perché gli ucraini non vogliono la guerra ma vogliono soltanto vivere nella pace», ha continuato. «Siamo stati l’unico Paese che ha rinunciato al nucleare ma il trattato» sul nucleare «non è stato rispettato ed è stato violato», ha proseguito.
«Vogliamo avere una pace, una vittoria che renderanno liberi i territori occupati dell’Ucraina. Questo processo è molto difficile - ha sottolineato - ma crediamo che Dio farà le condizioni giuste affinché il numerico lasci la nostra terra». "Crediamo come cristiani che Dio, che regna il mondo, ha tutto nelle sue mani», ha evidenziato Epifanio I.

«È un grande onore elevare le nostre preghiere in questa basilica meravigliosa dove sono custodite le reliquie di San Nicola, santo unico per Oriente e Occidente». Lo ha detto a Bari, Epifanio I, metropolita di Kiev e Ucraina, definendo il vescovo di Myra «buono, giusto e responsabile». "Anche lui lottava per la giustizia e la verità e anche adesso ci ispira a proteggere la verità, la giustizia e la pace soprattutto in questo periodo difficile, con in corso la guerra in Ucraina che prende le vite di militari, civili e dei bambini», ha aggiunto. «Oggi abbiamo pregato per l’Ucraina, per l'Italia affinché la guerra possa finire perché dalla pace in Ucraina dipende dalla pace in tutta l’Europa», ha concluso.

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