Il caso

Soldi a usura sulla Murgia con tassi d'interesse fino al 2000% annuo: tre arresti tra Altamura e Gravina

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La Finanza ha eseguito sei misure cautelari, compresi tre obblighi di presentazione: la rete agiva dal 2017. Un imprenditore in difficoltà ha denunciato tutto

BARI - I finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito un’ordinanza firmata dal gip Rossana De Cristofaro nei confronti di 6 persone, di cui tre gli arresti domiciliari e tre destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, indagati a vario titolo per i reati di usura aggravata, estorsione e abusiva attività finanziaria.

Nell'indagine, definita Operazione Ipogeo, la Procura di Bari ritiene di aver svelato e ricostruito una “rete” di prestiti usurari concessi a favore di più soggetti, anche imprenditori, tra Altamura e Gravina in Puglia. Fondamentali sono state le dichiarazioni di un imprenditore, in gravi difficoltà economiche, che nel novembre 2022 aveva denunciato di essere stato vittima di usura e di gravi e reiterate minacce da parte di un uomo di Gravina, conosciuto per il tramite di alcuni mediatori.

Nel 2017 e nel 2019 un imprenditore altamurano avrebbe ottenuto 120mila euro di prestiti, con l’applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 120% e oltre il 2.000% annui. E l'usuraio avrebbe costretto la vittima a pagare gli interessi anche ricorrendo a violenze e minacce contro la sua famiglia, e avrebbe avuto altri complici per riscuotere materialmente le somme, reperire la provvista in contanti per finanziare i prestiti, gestire la contabilità, nonché garantire il necessario supporto logistico (autista per recarsi agli appuntamenti, disponibilità di un locale per le riunioni, custodia della contabilità e ricezione dei pagamenti).

Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per Giacomo Tarantino, 71 anni, di Gravina, Francesco Lorusso, 44 anni, di Gravina e Giuseppe Patella, 46 anni, di Altamura, e l'obbligo di presentazione nei confronti di Francesco Lacapra, 49 anni, Luigi Vignola, 49 anni, e Michele Tullo, 54 anni, Rigettata la richiesta di misura cautelare per altri due indagati, Vincenzo Mangione, 40 anni, e Francesco Tarantino, 40 anni, tutti di Gravina.

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