BARI - C'è tanta rabbia e altrettanta amarezza nel lungo discorso che Tommy Parisi (cantante neomelodico figlio del boss Savinuccio, già condannato in primo grado a 8 anni per associazione mafiosa) affida a Instagram dopo i commenti alla sua foto diventata virale sui social con Gigi D'Alessio scattata a Bari qualche giorno fa.
I due cantanti si sono incontrati dietro le quinte del concerto di D'Alessio al Palaflorio e dopo aver pubblicato lo scatto su Instagram non sono mancati i commenti dei fan: «Mitico Gigi e grande, grandissimo Tommy»... «Belli e bravi»... «Perché non una collaborazione?». Tanti però i commenti negativi che hanno attaccato sia il cantante napoletano che lo stesso Parisi, facendo diventare la foto oggetto di discordia.
Parisi in quasi 48 minuti di diretta attacca haters e non solo, spiegando che quella messa in atto nei suoi confronti è una vera e propria discriminazione mediatica. «Su di me sono stati fatti articoli con insistenza, come se qualcuno ti stesse guardando il profilo in continuazione, giudicando tutto quello che fai. Una sorta di persecuzione - spiega il cantante - qualsiasi cosai io faccia, automaticamente diventa motivo di notizia». «Io faccio questo lavoro da anni e questo continuo pregiudizio su ogni cosa che io faccia, non lo capisco davvero. Mi sento perseguitato. Mi sembra quasi che “i figli di…” debbano essere radiati, cancellati, non hanno possibilità di lavorare, di inserirsi, di fare nulla. Qual è il problema? Che sono il figlio di un mafioso?», tuona arrabbiato il cantante.
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