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Pnrr, a Bari 60 milioni per un ospedale e 5 case di comunità entro il 2026

Redazione online (video Donato Fasano)

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Il progetto presentato dal sindaco Antonio Decaro, dall’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, e dal direttore generale dell’Asl, Antonio Sanguedolce

BARI - Poco meno di 60 milioni di euro per Bari per realizzare entro il 2026 cinque case di comunità e un ospedale di comunità: è il progetto presentato questa mattina dal sindaco Antonio Decaro, dall’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, e dal direttore generale dell’Asl, Antonio Sanguedolce. Le risorse da investire sono quelle del Pnrr, e per Bari ci sono a disposizione 59,8 milioni su 172 milioni complessivi destinati all’Asl barese, che serviranno per creare le nuove strutture assistenziali e migliorare i servizi anche attraverso la digitalizzazione. L’Asl investirà 6,5 milioni per realizzare le cinque case di comunità in altrettante strutture messe a disposizione dal Comune: si tratta degli immobili di via Cacudi, via Aquilino, la Centrale del latte in viale Orazio Flacco, l’ex mercato Carrante di via Di Cagno Abbrescia e l'edificio di via Davide Lopez. Inoltre, l’ex mercato Carrante ospiterà anche l’ospedale di comunità per una spesa da 3,6 milioni. Per la centrale operativa saranno spesi 172 mila euro, sarà realizzata in via Lopez, per le attività di telemedicina e assistenza domiciliare. Altri 7,1 milioni saranno utilizzati dalla Asl per l’acquisto di nuove apparecchiature: per il Di Venere previsti due angiografi, un ecotomografo per la cardiologia, una risonanza magnetica, una Tac, un sistema polifunzionale per radiologia digitale per il pronto soccorso. Anche per l’ospedale San Paolo sono previste due Tac, una risonanza magnetica, e due telecomandati digitali per la radiologia e il pronto soccorso.

«Si porrà un problema che porremo anche noi sindaci al governo che è quello del finanziamento della gestione» delle case e degli ospedali di comunità. Lo ha detto il presidente di Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, a margine della conferenza stampa di presentazione di un piano dell’Asl Bari per realizzare con i fondi del Pnrr, nel capoluogo pugliese, cinque case di comunità e un ospedale di comunità. "Noi sindaci - ha spiegato Decaro - abbiamo ottenuto fondi dal Pnrr per realizzare gli asili nido, però poi dal 2027 ci sono 1,1 miliardi per la gestione degli stessi asili. Vorremmo che, in analogia, ci fossero risorse per le Regioni per la gestione delle case di comunità, perché abbiamo paura che con la sola riorganizzazione non si riesca a tenerle attive. E sono invece dei centri importanti sia dal punto di vista sanitario che sociale». "Le case di comunità - ha aggiunto - sono un modo per la sanità di avvicinarsi ai cittadini, la sanità territoriale di prossimità. Sono servizi importanti che tengono insieme i medici i base, gli infermieri, i pediatri di libera scelta, l'assistenza sia medica che infermieristica h24. Tiene insieme le indagini diagnostiche e le attività di consulenza da parte dei professionisti». "Credo - ha concluso - sarà la svolta per la nostra città, con servizi offerti e distribuiti su tutto il territorio, con gli immobili che stiamo mettendo a disposizione dell’Asl».

«Il Pnrr nasce per cercare di affrontare il post pandemia. È un piano di rilancio di tutto il Paese, messo a disposizione dall’Europa. Le missioni 5, relative al welfare, e 6, della salute, sono molto importanti. Quello che è emerso dalla pandemia in maniera chiara è capire come avere un modello di organizzazione sanitaria, soprattutto territoriale. In questo senso ci sono grandi investimenti, all’interno del Pnrr, e il nostro riguarda 650 milioni di euro». Lo ha detto l'assessore regionale pugliese alla Sanità Rocco Palese, a margine della conferenza stampa di presentazione del piano dell’Asl per realizzare con i fondi del Pnrr 5 case di comunità e un ospedale di comunità. «È stato già firmato - ha aggiunto - nel marzo scorso un accordo tra il Governo e la Regione. La parte dell’assistenza territoriale prevede un notevole numero di strutture di prossimità, che riguardano gli ospedali di comunità ma anche le case di comunità, le case della salute, le centrali operative territoriali, le quali, una volta realizzate entro il 31 dicembre 2026, dovrebbero funzionare per i ricoveri ordinari h24, così come funziona adesso la centrale operativa 118 per la parte acuta». «Oggi siamo a Bari, città capoluogo, dove è prevista - ha concluso - una infrastrutturazione e un potenziamento dell’assistenza territoriale nei prossimi anni».

«Il protocollo firmato oggi è un modello da replicare": lo dice in una nota il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando la presentazione del piano dell’Asl Bari per realizzare con i fondi del Pnrr 5 case di comunità e un ospedale di comunità. «Sono sicuro - ha sottolineato - che la collaborazione tra le Asl e i comuni di tutta la Puglia porteranno ad accordi di questo genere perché è interesse degli enti territoriali utilizzare al meglio le risorse del Pnrr indirizzandole verso la sanità di base, potenziando i servizi e decongestionando le strutture per acuti come gli ospedali. Oggi si avvia un processo virtuoso grazie anche all’impegno della Asl Bari e del Comune di Bari che mette a disposizione importanti immobili per potenziare l’assistenza sanitaria del capoluogo».

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