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Tennis, cala il sipario sull'Open Città della Disfida di Barletta: record di presenze

 
Aldo Losito

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Aldo Losito

Oltre 10mila spettatori hanno assistito alle gare, la finale è stata vinta dal bosniaco Damir Dzumhur

Giovedì 11 Aprile 2024, 18:01

BARLETTA - Con la finale vinta dal bosniaco Damir Dzumhur, è andata in archivio la 23esima edizione dell’Open Città della Disfida di Barletta-Trofeo Iperedil. Grazie al supporto del clima e delle temperature quasi estive, circa diecimila spettatori hanno assistito complessivamente alle gare di singolo e doppio che si sono susseguite durante la settimana.

“È stato raggiunto il record di presenze quest'anno grazie all'ottima qualità del gioco proposto dai tennisti, alla rodata organizzazione che ha coinvolto tanti ragazzi del territorio, alla consueta ospitalità del circolo tennis Hugo Simmen che da 23 anni è protagonista di questo evento - spiega il direttore del torneo, Enzo Ormas -. Un successo non solo di pubblico ma anche tecnico e di promozione per questo sport che sta avendo grande seguito in un momento magico per il tennis italiano”.

Lo sport come promozione del territorio, visto che Barletta è andata in diretta ogni giorno sul canale Supertennis, ed è stata raggiunta da tanti appassionati del Sud Italia, in occasione delle partite conclusive. “Pensate che nella settimana di gare, ci sono stati 900 pernottamenti tutti legati al torneo: tra arbitri, addetti allo streaming e all'occhio di falco, giocatori ed i loro staff e qualche spettatore forestiero - aggiunge Ormas -. A beneficiarne quindi è stato tutto l'indotto, perché non solo gli alberghi ma anche i ristoranti sono risultati pieni di partecipanti internazionali che hanno ammirato e vissuto la città”.

La finale è la stata migliore conclusione di un challenger Atp di grande livello. Dzumhur ha avuto la meglio sul 22enne francese Harold Mayot in due set (6/1, 6/3), con i due contendenti che presto diventeranno top 100 del mondo. “I due finalisti hanno giocato una grande settimana, e hanno dato vita ad un atto conclusivo di grande qualità - conclude Ormas -. Forse Mayot ha sofferto la pressione emotiva, davanti ad un centrale colmo di tifo e calore. Al contrario, Dzumhur ha fatto valere la sua esperienza che lo ha già visto trionfare in tre tornei del tour, oltre ad essere stato numero 23 del mondo”.

Una conferma per Barletta, che di fatto ha aperto (assieme al torneo di Napoli) la stagione sulla terra rossa in Europa. “Momento straordinario per il tennis italiano e Barletta ne è la conferma, non solo dal punto di vista sportivo ma anche organizzativo - sottolinea il vice presidente nazionale della Federazione Italiana Tennis, Isidoro Alvisi -. L'Open Città della Disfida si conferma come uno dei tornei internazionali più importanti sulla terra rossa, e a dimostrazione di questo c'è stato un vincitore di grande prestigio come Dzumhur. Ma abbiamo visto anche una straordinaria partecipazione di giovani promettenti, e sono contento di Jacopo Berrettini giunto fino alla semifinale, sulla scia del fratello Matteo, vincitore dell’Atp di Marrakech. Quest'anno è anche cresciuta la visibilità mediatica dell'evento con le dirette su Supertennis il canale della Federazione: le partire di Barletta nel complesso hanno avuto una stima di 500mila visualizzazioni tra ascolti e contatti. Un numero strabiliante che dà ulteriore prestigio al torneo. Esame superato a pieno voti. ventitreanni ma non li dimostra”.

E già si pensa all’edizione del prossimo anno del torneo organizzato dall'associazione Ad Sport. “Un evento del genere richiede tanti sacrifici e tanto tempo per organizzarsi al meglio - spiega il presidente del ct Barletta, Savino Lapalombella -. È stato il mio primo torneo da presidente, ed è stato molto emozionante. Emozioni che ho condiviso con tanti appassionati e curiosi che sono giunti anche dalle regioni limitrofe. Raccolti i complimenti, ora volgiamo lo sguardo già alla prossima edizione, proseguendo il processo di crescita, in vista del 25ennale”.

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