Musica
Annalisa accende Bari con uno show «di fuoco»: sogni, simboli e metamorfosi trascinano il PalaFlorio in un viaggio di energia
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Lo spettacolo della cantautrice ha conquistato il pubblico pugliese con emozione e intensita, tra scenografie visionarie e coreografie travolgenti
Un vulcano monumentale al centro della scena, simbolo di energia primordiale, distruzione e rinascita. Tre «sogni», il Fuoco, il Fiume e la Tigre, metafore della trasformazione, dell’energia e del tempo. E poi lei, Annalisa, che con il suo mondo di energia, introspezione e carisma ha portato a Bari una serata di «fuoco» (il bis domani), ricalcando il titolo dell'ultimo album uscito a ottobre. Il PalaFlorio si è lasciato travolgere dallo spettacolo, che ha visto la cantante ligure sul palco insieme ai musicisti di sempre – Daniel Bestonzo (direzione musicale, keyboards & synthesizers), Gianni Pastorino (keyboards & synth) e Dario Panza (drums & electronic pads) – e a 14 ballerini diretti da Simone Baroni. «Il tempo è un fuoco che mi consuma, ma sono io quel fuoco», ha raccontato Annalisa, spiegando la filosofia che guida lo spettacolo. «Il fiume mi trascina, ma sono io quel fiume. La tigre è la mia energia, la parte selvaggia, l’istinto, la sfida che rincorre se stessa». Queste tre dimensioni scandiscono il percorso scenico e musicale, trasportando il pubblico in un viaggio emotivo e visivo senza soluzione di continuità.
La scenografia, curata da Denso Studio, insieme alla direzione artistica, al light design e allo show design di Jacopo Ricci – già collaboratore di artisti internazionali come Skrillex, The Weeknd, Travis Scott e Janet Jackson – ha trasformato il palazzetto in un ambiente immersivo a 360 gradi, dove proiezioni, laser e architetture luminose dialogano costantemente con la musica. Le coreografie, firmate da Simone Baroni, hanno raccontano la trasformazione interiore di Annalisa. L’ingresso dei ballerini, avvolti in cappe rosse come in una processione rituale, prelude alla metamorfosi: le cappe cadono e i corpi esplodono in movimenti liberi, intensi e materici, scandendo geometrie precise e slanci istintivi che incarnano rinascita e potere. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, cantando, applaudendo e lasciandosi trasportare in un percorso che unisce simbolismo, emozione e spettacolo. Domani, sabato 6 dicembre, chi non è riuscito a partecipare potrà vivere il bis.