Vita su strada

Un’auto che ha fatto storia: gli italiani ritornano al volante della Fiat 600

Redazione Speciali

Il 13 ottobre la presentazione a Bari nella sede di Autoclub, unica concessionaria in Puglia

Un’auto, una storia. Meglio, un’auto che ha fatto storia. Una vettura la cui identità si è sovrapposta a un periodo di aspettative, sviluppo e benessere per le famiglie italiane. Quell’auto è la Fiat 600 considerata a pieno titolo l’icona del boom economico italiano. Non a caso la sua produzione prese il via nel 1955 per proseguire, con una sequenza di successi e di produzioni, fino al 1969.

Non c’erano la pandemia, la crisi energetica, la carenza di materie prime per i chip e neanche la guerra tra Ucraina e Russia, ma per entrarne in possesso, qualche mese dopo l’esordio sul mercato, il tempo di attesa si era protratto fino a un anno.

La Fiat, infatti, non era ancora il gigante che sarebbe diventato e la domanda fu così stupefacente da creare affanni di non poco conto nella produzione.

A generarne un così grande successo concorsero vari fattori: il prezzo abbordabile (l’auto costava a listino 590mila lire), dotazioni di buona qualità e una gestione sostenibile (un litro di benzina nel 1960 costava 110 lire e con la 600 si percorrevano 14 km). Più che di un successo, in realtà, si è trattato di un trionfo: dal 1955 al 1969 sono stati prodotti 2.695.197 a altri 2.226.000 su licenza. Un caso da manuale peraltro generato in condizioni di difficoltà, giacché in quegli anni Fiat non navigava in acque tranquille e a portarla su rotte sicure ci pensarono la determinazione di Vittorio Valletta (all’epoca presidente della casa torinese divenuto poi senatore a vita per volere del presidente Saragat) e Dante Giacosa (geniale ingegnere che avrà un ruolo significativo nello sviluppo di molti modelli Fiat).

La Fiat 600 ha in qualche modo scritto persino una pagina storica della comunicazione televisiva. Nel 1955 la RAI (nata nel gennaio del 1954) non trasmetteva pubblicità (Carosello andò in onda dal 3 febbraio del 1957), ma trasmise una sorta di cortometraggio interamente prodotto da Fiat. Meglio sarebbe dire da Cinefiat, un centro di produzione cinematografica che, con invidiabile lungimiranza, era stato costituito nel 1952 con lo scopo di produrre filmati promozionali. È questa la ragione per cui proprio con questo cortometraggio si fa coincidere in Italia la nascita della cosiddetta “pubblicità redazionale”. Il che rende ancora più sensazionale e unica la storia di questa vettura.

Dopo circa tre lustri, a conclusione di una sequenza di modelli fortemente innovativi nelle dotazioni e nella carrozzeria, la Fiat 600 andò in pensione (sostituita dalla Fiat 850) e bisognerà attendere il 1998 perché si torni a parlare di Fiat Seicento (scritta a lettere) che tornerà ad essere Fiat 600 (scritta in versione alfanumerica) nel 2005, al cinquantesimo anniversario della nascita del modello. Un altro successo della citycar, segnato da tre serie di produzioni e una serie strepitosa di versioni che hanno letteralmente fatto il giro del mondo e che uscirono dal mercato nel 2010. Non è un caso che l’ultimo esemplare sia esposto al Museo Tecnologico di Varsavia.

Ma la storia di Fiat 600 continua e lo fa stando al passo con i tempi grazie e motorizzazioni elettriche (100% e hybrid) e le versioni RED e La Prima. Da qualche giorno è iniziato il tour per presentare in Italia la neonata di casa Fiat e il 13 ottobre sarà a Bari nella sede di Autoclub, unica concessionaria in Puglia a rappresentare otto dei dieci brand europei di Stellantis.

«Siamo particolarmente orgogliosi di presentare la nuova 600 – dichiara Miriam Loiacono, CEO di Autoclub – perché come la 500 non incarna solo la storia di un brand, ma quella del nostro Paese. Alla 600 è legato un periodo florido della giovane Repubblica italiana, contraddistinto da crescita economica, benessere per le famiglie e nuovi comportamenti più consoni a una società moderna ed evoluta. Questa “coincidenza” la rende un’icona, un segno distintivo di un territorio capace di realizzare grandi cose in una fase di prepotente ripresa. Dobbiamo augurarci che questo nuovo splendido modello di casa Fiat, capace di soddisfare svariate esigenze di mobilità, sia foriero di nuovi traguardi. Primo tra i quali – conclude il CEO di Autoclub – l’affermazione di un’autentica mobilità sostenibile così come i tempi impongono”.

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