Un posto al cuore
Autismo, la diversità si batte con l’amore
Ci scrive la madre di due figli adolescenti e racconta il peso della vita quotidiana piena di coraggio e di affetto
Gentile Lisa, sono madre di due figli maschi, entrambi adolescenti. Il primogenito è affetto da una forma grave di autismo. Da diciassette anni io e mio marito affrontiamo questo dramma a cui la vita ci ha messo di fronte. Penso di poter dire che sino a adesso siamo stati sempre coraggiosi, e anche forti. Per noi è stato importante che il secondogenito crescesse senza troppo portare il peso della condizione del fratello, che potesse avere la sua vita in allegria, senza troppo peso. Ultimamente però non vuole portare amici a casa, va lui a casa degli altri e ci fa capire di volere stare con noi il meno possibile. Per me, un passaggio molto duro da vivere. Se finora ho sempre tenuto, adesso questa difficoltà del mio secondo figlio mi sembra che farà saltare tutti gli equilibri.
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Grazie molte a lei per la fiducia che dà a questa rubrica raccontando la sua storia. Immagino quale grande, costante impegno sia stato e continui a significare per lei e suo marito essere dei bravi genitori, con tutti e due i vostri i figli. Amarli di uguale amore, ma diverso. Immagino il dolore per questo momento. Un passaggio, lo dice lei stessa: perché di certo tracciare il proprio cammino per il suo secondogenito è una questione lunga e complessa.
Un fratello diverso da sé perché con problematiche che assorbono moltissimo i genitori modifica una crescita, incide su un carattere, segna un cammino di vita. Non c’è dubbio; come tuttavia non ho dubbi che debba valere il contrario, il non gravare troppo su una vita, non responsabilizzarla eccessivamente circa un peso che non è giusto debba troppo portare. Di certo suo figlio maturerà, cambierà modo di vivere e di considerare la vostra condizione famigliare. Sia con il vostro aiuto e supporto, sia in autonomia, troverà il modo di non gestire in modo scisso la sua vita sociale, con gli altri e con i suoi coetanei, e la sua vita famigliare. Imparerà a non pensare la prima (la socialità) come gioiosa e leggera, e l’altra (la famiglia) come triste, pesante e «da non far vedere». Lo aiuterete a superare questo senso di separazione interna, ne sono sicura, e lo farete magari indirettamente, senza parole, magari in silenzio, magari «semplicemente», come sempre è stato finora, con il vostro amore di genitori.
Di sicuro il vostro impegno passato e presente nel non caricarlo di troppo peso avrà i suoi effetti; perché gli sforzi che compiamo guidati dall’amore hanno sempre dei risultati, magari non subito, magari soltanto nella lunga durata, però le nostre intenzioni, quando sono autentiche, «arrivano».
Lasci, lasciate (lei e suo marito) che il vostro secondo figlio viva questo momento di allontanamento; immagino quanto possa essere doloroso per voi, e d’altra parte può darsi che sia una fase utile per lui per costruire la sua identità, distinta dal fratello ma anche al fratello tanto inevitabilmente legata. Può essere più importante e benefico per lui consolidare una propria vita di amicizie fuori da casa, e dopo, tra qualche tempo, avvicinare gli amici più cari e fidati alla sua, alla vostra situazione famigliare.
Come sempre con i figli, la cosa più importante, quella che vale di più, è e sarà sentire da parte vostra il sostegno del vostro amore incondizionato. Un supporto che deve poter comprendere la libertà di lasciarlo allontanare per un po’, se evitare di stare molto in casa e invitarci gli amici (e fargli conoscere suo fratello) ora gli pesa. Più si sente libero, più troverà la sua strada per integrare questa vicenda di famiglia che gli è capitata. Il vostro coraggio, la vostra solidità nell’affrontare ogni giorno la situazione, gli sono certamente di esempio; forse allontanarsi per un periodo è il suo modo di trovare il proprio modo, dare forma e sostanza alla sua identità. E forse, me lo auguro molto, pensare a questo può aiutarvi a sopportare la difficoltà di questa fase. Aiutarvi a guardare oltre.
Sarete più uniti, comprendendolo e lasciandolo libero di comportarsi un po’ come gli pare; e più tardi, insieme, insieme più aperti al mondo, come fa bene a ogni famiglia, e forse a una famiglia come la vostra, che conosce un peso particolare, ancora più aperti e più uniti. L’amore arriva dappertutto; anche quando non si capisce come districarsi, non si sa come muoversi e in quale direzione, lui agisce e conduce. Le auguro che presto suo figlio si rassereni; mi faccia sapere, se ne avrà voglia.