Innovazione

Quelle macchine pulitrici da Fasano nei cinque continenti

Gino Bianco

La Elsea di Maurizio Calianno presenta alla Issa Pulire di Milano la lavapavimenti uomo a bordo con asciugatura

Una bella realtà imprenditoriale che dalla Puglia promuove il Mady in Italy nel mondo. Si tratta di Elsea, da vent’anni nel mondo del settore della costruzione di macchine per la pulizia. La realtà oggi può contare su 40 unità tra ricerca e sviluppo, produzione, commerciale, amministrazione e marketing.

L’altro giorno, durante ISSA-PULIRE, la Fiera internazionale del settore, che si è svolta a Milano, è stata l’occasione per presentare un nuovo modello di macchina che, rispetto alle caratteristiche di quelle esistenti, ha aggiunto l’asciugatura con uomo a bordo. Si tratta del modello Laub (Lavapavimenti Uomo a Bordo) nato dopo due anni di progettazione e che oggi rappresenta una grande novità per il settore.

Elsea, ubicata nella zona industriale di Fasano, nasce nel 2001 ma il suo successo imprenditoriale comincia nel 2004 con l’acquisizione da parte di Maurizio Calianno. Imprenditore, con un passato a livello internazionale nel mondo prima delle costruzioni e a seguire dell’abbigliamento, ha da sempre dimostrato una grande capacità manageriale nei settori che lo hanno coinvolto.

«In effetti la mia prima vita imprenditoriale non ha nessun collegamento con quello che faccio oggi - spiega -. Sono soddisfatto per tre motivi. Il primo per essere stato in grado di tuffarmi in un settore per me completamente nuovo. Il secondo per aver contribuito al rilancio dell’azienda sino a farla annoverare tra i leader nel proprio campo a livello internazionale. Il terzo, per me molto importante, quello di affermare che il successo lo devo grazie a tutti i miei collaboratori. Non mi piace parlare di dipendenti, ma di collaboratori perché ognuno ha messo e mette del suo nel proprio lavoro».

«Il grande Olivetti - osserva Calianno -, esempio imprenditoriale di alto livello, diceva che se i propri collaboratori stanno bene, lavorano bene. Faccio mia questa affermazione».

In effetti, in azienda si respira un clima sereno nel quale ognuno, nel proprio lavoro, si sente protagonista.

Come nasce la nuova macchina che si aggiunge ai circa 150 altri modelli che vengono realizzati tutti in Puglia?

«Un progetto che per me – ci racconta Massimiliano Pugnaloni ingegnere progettista che ha creato il nuovo modello – è stata una vera e propria sfida. Lavoravo al nord con la voglia matta di tornare nella mia terra. Ho avuto la fortuna di conoscere Maurizio Calianno e il figlio Francesco che, dopo una breve chiacchierata, mi proposero di rientrare per essere assunto. Bene, avevo la necessità di mettermi in gioco e cominciai a progettare Laub. Tutto nasce da uno schizzo disegnato da un architetto. A seguire abbiamo costruito la macchina, vera, tutta in casa».

Un importante ruolo in Elsea lo ha il settore commerciale estero, guidato da Andrea D’Agostino e dagli export manager Giovanni Mezzapesa, Tiziano De Donno, Luana Caliandro e Simona Colucci, con un fatturato del 70% all’estero (dalla Francia, all’Inghilterra, alla Spagna, Russia, Africa, Medio Oriente, Stati Uniti, Sud America, India e Australia) e la parte restante in Italia, il cui sviluppo è affidato al giovane Gabriele Barnaba.

Un’altra area strategica è senza dubbi quella del marketing affidata Mary Lanzillotti. A vincere in questa azienda è stato senz’altro il gioco di squadra.

Elsea, del resto, fa anche parte dell’associazione Afidamp. «Si tratta di una associazione che raggruppa tutti i fabbricanti di macchinari per la pulizia – spiega Maurizio Calianno – e questo ci consente di confrontarci con il settore e ci aiuta a capire meglio dove va il mercato. Non va dimenticata la grande importanza che la nostra realtà ha nei confronti della salvaguardia dell’ambiente per cui anche noi facciamo la nostra parte. Tutti i nostri prodotti, infatti - spiega -, sono fabbricati con almeno il 50% di parte riciclabile, siamo in attesa del certificato ESG, abbiamo il totale riuso delle acque, nonché un grande impianto fotovoltaico».

Altro aspetto significativo è dato dall’età media dei collaboratori vista la giovane età di tutto lo staff. Insomma, un esempio imprenditoriale tutto pugliese che fa onore all’imprenditore ma anche al territorio, considerato che riesce a portare il made in Italy in tutto il mondo.

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