la città che cambia
Taranto, piazza Castello col nuovo look per una rigenerazione del centro
Presentati i lavori per una grande opera pubblica con i fondi Cis
Tra 464 giorni i cittadini di Taranto e i turisti vedranno una “nuova” piazza Castello. Nuova sì, anche se si tratta in qualche modo di un ritorno alle origini visto che l’aggiornamento del progetto esecutivo richiama un disegno, ormai datato, del noto scultore Nicola Carrino, “padre” di piazza Fontana sempre in Città Vecchia. In realtà, per non ostacolare le iniziative collaterali ai Giochi del Mediterraneo, per realizzare gli interventi di riqualificazione finanziati dal Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto (Cis), alla fine, potrebbero essere necessari anche due anni, ma cambia poco. E questo anche in considerazione del fatto che, per dirla tutta, dal momento dell’aggiudicazione del progetto da parte di Invitalia all’architetto milanese (e di origine nipponica) Dong Sub Bertin (2020) all’inizio dei lavori (24 novembre 2025) sono comunque trascorsi cinque anni. Del resto, per un’opera di questa portata le prescrizioni e le osservazioni della Soprintendenza erano da mettere in conto sin dall’inizio. Ma ora, finalmente e progressivamente, si parte e nel corso di questo periodo (dunque minimo 464 giorni) i cantieri verranno aperti zona dopo zona sui complessivi 7mila metri su cui si estende l’area.
“Sarà una piazza diversa, accogliente per i cittadini, uno spazio rigenerato per l’aggregazione sociale, ma anche – ha affermato in conferenza stampa il vicesindaco di Taranto nonché assessore comunale alle Grandi opere, Mattia Giorno – riprenderà un po’ dei tratti storici di questa piazza. Si procederà con il recupero del basolato storico nei punti in cui verrà ritrovato. Quali le novità? In piazza Municipio, la zona antistante Palazzo di Città (che di fatto, se così si può dire, è compresa in piazza Castello, ndr) , vedrà un sistema di giochi d’acqua che richiamerà un vecchio disegno del Carrino elaborato per quest’area, che “abbracciava” le colonne doriche. Inoltre, ci sarà – ha spiegato Giorno – nelle cinque micro aree verdi in cui sarà “divisi” piazza Castello, la piantumazione di nuove essenze arboree, e quindi la piazza sarà più verde e questo permetterà di avere degli spazi riqualificati da destinare all’aggregazione sociale.”
A proposito della prevista riduzione dei parcheggi in seguito alla quasi totale pedonalizzazione dell’area, il “numero due” di Palazzo di Città ha assicurato che “anche questo è un tema che è stato affrontato, tant’è che è stata prevista la rimodulazione di una serie di parcheggi proprio perché le due piazze diventeranno pedonali, eccetto ovviamente il carico e scarico delle merci. È stato fatto un piano affinché il numero di posti auto persi fosse molto ridotto (alla fine dai 49 parcheggi attuali si passerà a 43, ndr) rispetto a quello che potenzialmente avrebbe potuto verificarsi all’inizio del progetto.”
E ancora, il vicesindaco di Taranto ha ricordato che, “oltre a piazza Castello i cui lavori sono appena iniziati e insieme all’intervento di piazza Fontana, che partirà nei prossimi mesi, c’è la volontà del Comune, con questi due finanziamenti del Cis, di far sì che la rigenerazione della Città Vecchia sia un percorso che vada avanti progressivamente. Vi racconteremo – ha annunciato Giorno ai giornalisti presenti - mano a mano i vari cantieri che partiranno. Mi riferisco alla riqualificazione delle Mura Aragonesi (l’assegnazione dei lavori è in fase di gara), ma anche a Palazzo Carducci e a Palazzo Troilo (in fase di esecuzione e, di questi, il Troilo è quasi completato).”
Il progettista, nonché direttore dei lavori, Dong Sub Bertin, ha risposto alle domande dei cronisti anche su un punto su cui, ad esempio, non aveva nascosto le proprie perplessità Nello De Gregorio, presidente dell’associazione culturale “Nobilissima Taranto”.
“Dubbi sui giochi d’acqua? La cosa importante è realizzarli bene. In questa fase storica, in Italia, i nuovi progetti che ripensano e riutilizzano l’acqua lo fanno in un modo molto più strutturato. Diventa un progetto di ingegneria idraulica molto ben calibrato e siamo convinti che potrà funzionare bene consumando pochissima acqua, perché viene riciclata e riutilizzata.
Siamo molto confidenti che non sarà solo una fontana scenografica, ma immaginatevi una fontana per le persone e soprattutto per i bambini”. E ancora: “Immaginatevi – ha aggiunto l’architetto - i bambini che giocano nell’acqua d’estate; poi sarà un elemento anche coreografico perché avrà tutto un disegno di luci e colori che potranno essere rimodulati durante le ore notturne.” Il progettista, inoltre, ha sottolineato che l’aspetto più importante del progetto è la (quasi) totale pedonalizzazione dell’area “che potrebbe diventare anche un luogo in cui organizzare dei concerti oppure tenere dei tornei di ping pong o di dama all’aperto. VI assicuro – ha osservato Dong Bertin – che un numero sempre crescente di giovani sta riscoprendo i giochi tradizionali e manuali, soprattutto se svolti all’aperto, rispetto a quelli tecnologici”.