Il colpo
Furto alla chiesa del Carmine di Massafra: rubati i risparmi del parroco
Ignoti si sono introdotti nella notte tra il 5 e 6 novembre portando via mille euro
Ladri in azione nella parrocchia «Maria Santissima del Carmine» di Massafra. Vittima il parroco don Eugenio Fischetti, al quale sono stati sottratti più di mille euro custoditi nella scrivania del suo ufficio parrocchiale.
Ignoti, presumibilmente nella notte a cavallo tra mercoledì 5 e giovedì 6 novembre, hanno fatto irruzione negli ambienti retrostanti la chiesa di via Giovanni Nicotera, tagliando in 3 punti la grata in ferro posta sulla finestra dell’ufficio. Una volta dentro, i malfattori hanno rovistato nella stanza, aperto i cassetti della scrivania e portato via tutti i proventi delle collette parrocchiali. Il denaro era composto di banconote di piccolo taglio, soldi che don Eugenio utilizzava per pagare bollette di utenze o altre piccole spettanze per conto della sua parrocchia.
Sul posto, per i sopralluoghi del caso, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Massafra guidati dal comandante Gerardo Manzolillo. I militari dell’Arma, allertati da don Eugenio, hanno verificato l’eventuale presenza di telecamere di video-sorveglianza nell’intero quartiere, raccolto elementi utili alle indagini e successivamente verbalizzato la denuncia orale sporta dal sacerdote massafrese, assistito dall’avvocato Dario Colazzo.
I furti negli edifici relisiosi, fortunatamente, non sono una costante nel Tarantino. L’ultimo risale al 27 giugno 2024 quando una coppia di stranieri, appena scesi dalla nave da crociera, ha rubato una pochette con all’interno del denaro dalla bottega accanto al Duomo di San Cataldo. Convinti di averla fatta franca sono poi andati in un bar a bere, ma le telecamere di video sorveglianza hanno permesso ai carabinieri di ritrovarli.
Qualche giorno prima, però, nel borgo di Taranto si era registrato il furto più tragicomico di tutti: alle 8 del 1 giugno 2024, infatti, un uomo ha trafugato la statua del Cuore di Gesù dalla chiesa dell’Addolorata in via Japigia, per poi pentirsi e restituirla. Ha telefonato all’alba al parroco, don Amedeo Basile dicendo di non aver chiuso occhio e poi ha riportato il piccolo simulacro. In realtà, per riavere il simulacro, il sacerdote si è dovuto recare dalla Polizia, che nel frattempo aveva identificato il ladro e recuperato la statua.