Territorio

Taranto, al via i lavori per il futuro dissalatore: il primo passo verso una nuova sicurezza idrica

Acquedotto Pugliese avvia la realizzazione delle condotte che collegheranno il futuro impianto al serbatoio cittadino. Un’infrastruttura sostenibile e alimentata da energia verde per garantire continuità, qualità e tutela del territorio

Sono partiti i lavori per la realizzazione delle condotte che collegheranno il futuro dissalatore al serbatoio di Taranto. "È il primo passo concreto - sottolinea Acquedotto Pugliese - verso l’attivazione di un sistema che renderà disponibile nuova acqua potabile per la città e per il territorio ionico. Un’infrastruttura pensata per migliorare la sicurezza idrica, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili e riducendo la dipendenza dalle fonti tradizionali". Questo primo intervento riguarda una dorsale lunga 14 chilometri, progettata per convogliare l’acqua desalinizzata dall’impianto al serbatoio e, di questi, 5 chilometri saranno realizzati con tecniche senza scavo (no-dig), "adottate come segno di particolare attenzione per le aree sensibili e per garantire la massima tutela del territorio", assicura Aqp.

"I lavori presto interesseranno anche l’altra condotta di 4,5 chilometri che porterà nell’area del molo polisettoriale l’acqua residuale, simile a quella del fiume Tara e pienamente compatibile con l’ecosistema marino", continua. “Con questo cantiere – spiega il direttore industriale di Aqp, Antonio de Leo – si apre la fase operativa del progetto del dissalatore a servizio di Taranto. La nuova condotta è un elemento chiave per convogliare l’acqua prodotta dall’impianto nel sistema di distribuzione esistente, assicurando continuità e qualità del servizio”.

Il dissalatore sarà costruito su un’area di circa due ettari lungo la strada provinciale 38, a un chilometro dal fiume Tara e gestito da Acquedotto Pugliese. "L’impianto utilizzerà acqua salmastra prelevata da una presa esistente di Acque del Sud, senza nuove opere sul fiume", fa sapere la società. Produrrà acqua potabile mediante osmosi inversa, alimentato al 100% da energia verde.

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