Il caso

«L'amico di famiglia abusò di una 14enne». Taranto, nei guai un 78enne: «Provò a darle denaro e le saltò addosso»

francesco casula

L'inchiesta del pm Colella è nata dopo la denuncia della minore che ora dovrà essere ascoltata in un incidente probatorio per confermare le accuse

Dovrà essere ascoltata nella formula dell’incidente probatorio, la minore vittima della violenza sessuale compiuta, secondo quanto denunciato dalla 14enne, da un 78enne amico di famiglia che ad aprile 2024, con la promessa di farle un regalo, l’ha costretta a subire abusi. Lo ha stabilito il giudice Alessandra Romano accogliendo la richiesta del pubblico ministero Salvatore Colella che ha coordinato le indagini dopo la denuncia.

Secondo quanto riportato nell’atto di accusa l’anziano avrebbe, come detto, invitato la minore a incontrarlo per donarle un presente in occasione della “Festa della donna”, ma una volta entrata in auto avrebbe cominciato a rivolgerle domande sulle esperienze sessuali. Una volta arrivati al suo studio professionale, però, la situazione è peggiorata ancora: l’uomo ha innanzitutto preso una “mazzetta” di soldi e l’ha infilata nel girovita dei pantaloni della minore aggiungendo che erano i suoi e che avrebbe potuto riceverne ancora altri. La ragazzina, però, li ha restituiti e, avendo compreso le intenzioni dell’anziano, ha chiesto di essere riportata a casa, ma a quel punto il 78enne si è lanciato su di lei l’ha bloccata al muro: ha allungato le mani e poi l’ha costretta a subire atti contro la sua volontà.

Dopo momenti che sono apparsi infiniti, la 14enne è riuscita a liberarsi dalla morsa dell’uomo e ha urlato per essere riportata a casa. L’anziano a quel punto le ha ripetuto più e più volte di non rivelare nulla di quanto accaduto. In effetti la ragazzina ha mantenuto per un po’ il silenzio, ma poi, sopraffatta dal disagio, è riuscita a raccontare tutta a una zia che ha a sua volta informato la mamma della vicenda. I familiari hanno poi denunciato tutto ai carabinieri ed è partita l’inchiesta: ora, come detto, la minore dovrà essere nuovamente interrogata alla presenza del giudice, del pm Colella e dell’avvocato Gaetano Vitale che difende l’indagato.

Le dichiarazioni che la ragazzina rilascerà in quella sede diventeranno già una prova prima dell’avvio di un processo e sulla base di quello che racconterà e delle risposte che fornirà alle domande delle parti in causa, si deciderà il futuro dell’inchiesta.

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