il progetto
Taranto, lunedì i primi cantieri per il dissalatore di Aqp: garantirà acqua potabile a 385mila persone
Il sito, lungo la Provinciale 38 e distante un chilometro dal fiume Tara, occuperà due ettari. Il fiume, spiega Aqp, resterà intatto
Prende forma il progetto di Acquedotto Pugliese del dissalatore a servizio di Taranto, opera ritenuta strategica per garantire acqua potabile a 385mila persone. Da lunedì 6 ottobre aprono i primi cantieri sul tracciato delle condotte e nell’area destinata all’impianto, affiancati da monitoraggi ambientali e bonifica da eventuali ordigni bellici. Il sito, lungo la Provinciale 38 e distante un chilometro dal fiume Tara, occuperà due ettari. Il fiume, spiega Aqp, resterà intatto: continuerà a scorrere, sarà monitorato e interessato da interventi di riqualificazione, con accessi e pista ciclabile migliorati.
Il dissalatore, basato su osmosi inversa e alimentato al 100% da energia verde, sarà collegato a due condotte: una di 14 km per portare acqua potabile al serbatoio di Taranto e una di 4,5 km per il rilascio di acqua residuale, compatibile con l'ecosistema marino. L’investimento è di circa 129 milioni di euro. I lavori sono affidati a Suez Italy e Cisa.
«L'impianto di dissalazione del progetto Acqua per Taranto - è detto in una nota di Acquedotto pugliese - è una risposta alla crisi climatica che sta colpendo il Mediterraneo e il Sud Italia» e «la sua attivazione consentirà inoltre una riduzione del prelievo dei pozzi, con benefici per la falda minacciata dal fenomeno dell’intrusione salina».