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Taranto Football Club, ora è ufficialmente finita: il Tribunale dichiara fallimento
La sentenza: «Debiti in costante e significativa crescita»
Il Taranto Football Club 1927 è ufficialmente fallito. Lo ha stabilito il tribunale di Taranto che, con la sentenza del 9 luglio scorso, ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Raffaele Graziano aperta la «liquidazione giudiziale» e nominato come curatore fallimentare il commercialista tarantino Cosimo Valentini.
Dalla sentenza emessa dal collegio composto dai magistrati Italo Federici, Raffaele Viglione e Giuseppe De Francesca, emerge il quadro drammatico in cui dal punto di vista finanziario sin trovava il club guidato dall'imprenditore ionico Massimo Giove. Nelle carte si legge infatti che «dall'esame della documentazione in atti e, in particolare, dei bilanci 2022- 2024 emergono» innanzitutto «debiti in costante e significativa crescita»: nel dettaglio il passivo nel 2022 ammonta a 2 milioni e 491mila euro che sale a 3 milioni 185mila euro nel 2023 per arrivare a 4 milioni 136mila euro. Anche i ricavi sono cresciuti negli anni: 2 milioni 382mila euro nel 2022, 2 milioni 385mila euro nel 2023 e 3 milioni 758mila euro nel 2024.
Ma c'è di più: il collegio di magistrati ha sottolineato la «completa impossibilità dell'impresa di continuare a operare» e quindi l'incapacità di poter soddisfare la montagna di debiti accumulata. Una incapacità che emerge da una serie di elementi come «l'entità e l'eterogeneità dei debiti societari verso l'Erario, enti previdenziali e fornitori - peraltro in costante e vertiginosa crescita nell'ultimo triennio», ma non solo. I giudici hanno sottolineato la «stratificazione del consistentedebito erariale» che ammonta da solo a oltre 2 milioni di euro e definito «sistematico» il mancato pagamento dei tributo che comincia addirittura nel 2015: il tribunale la definisce «una inequivoca indifferenza se non addirittura una sottrazione di risorse» alle casse erariali.
A tutto questo si aggiungono le «numerose procedure esecutive mobiliari pendenti» e «le ancor più numerose cartelle esattoriali notificate (e rimaste impagate) nel corso dell'ultimo decennio». Ma soprattutto per i magistrati della sezione fallimntare.
Ma soprattutto per i giudici a rendere «più complesse eventuali prospettive di immediato risanamento economico e finanziario» è l'esclusione dall'attuale campionato e l'ulteriore penalizzazione in classifica da scontare nella prima stagione sportiva disposta dalla Figc nei mesi scorsi. Ed è per uesto che il magistrato ha affidato fino al 30 settembre la guida della società a Valentini: sarà lui a dover effettuare una riconognizione dei debiti, dei crediti e dello stato patrimoniale dell'impresa calcistica. Bisognerà ora comprendere se toccherà allo stesso curatore decidere le sorti del futuro del club: se il titolo, insomma, potrà essere ceduto, dato in gestione o semplicemente morire con la società di Giove e ricominciare dall'Eccellenza.