l'inchiesta
Bufera su Massafra: corruzione elettorale, soldi in cambio di voti
Perquisizioni della Digos di Taranto, sequestri, interrogatori sono in corso da giorni e rischiano di far tremare il Palazzo Comunale
MASSAFRA - Una piccola somma di denaro in cambio di voti. Un messaggio lanciato su Whatsapp poco prima dell’apertura delle urne. È partita da qui l’inchiesta che ora rischia di far tremare il Palazzo Comunale di Massafra: perquisizioni, sequestri, interrogatori sono in corso da giorni e, secondo le indiscrezioni, sembrano convergere su uno dei candidati consiglieri eletto nelle liste a sostegno della neosindaca Giancarla Zaccaro (che è - al momento - completamente estranea ai fatti).
Sono stati gli investigatori della Digos di Taranto, guidati dal dirigente Paolo Favia e coordinati dal pubblico ministero Francesco Ciardo, a perquisire le abitazioni di almeno due persone coinvolte nella vicenda: stando a quanto si è appreso si tratta di due giovani che avrebbero ricevuto la proposta di denaro in cambio della raccolta di consensi in favore del candidato. Stando a quanto risulta alla Gazzetta tuttavia, l’indagine potrebbe coinvolgere circa una dozzina di soggetti: tutti sarebbero stati destinatari, o membri di una chat, nella quale sarebbe arrivata la promessa di una somma di 15 euro per ciascun voto ottenuto.
Qualcosa però, in quel progetto, è andata storta...
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