Il caso

Market della droga al rione Tamburi, in quattro rinviati a giudizio

Alessandra Cannetiello

Il blitz dei carabinieri dopo le indagini: non accolte le richieste di patteggiamento

TARANTO - Sono finiti a processo i 4 tarantini coinvolti nell’inchiesta su una fitta rete di spaccio nel quartiere Tamburi di Taranto. Nei giorni scorsi, il giudice ha rinviato a giudizio Cosimo Gioia, Luigi Fino, Angelo Sambito e Vincenzo Basile, dopo la decisione del magistrato Fulvia Misserini, alcuni mesi fa, di non accogliere i patteggiamenti proposti dai difensori degli imputati, gli avvocati Pasquale Blasi e Patrizia Boccuni,

L’udienza preliminare di dicembre si era poi conclusa con 3 condanne, 2 patteggiamenti e 1 assoluzione: il gup Misserini aveva inflitto 2 anni e 8 mesi più una multa di 12mila euro ad Anna Maggio, Romualdo Fornari e Cosimo Maggio, giudicati con il rito abbreviato e difesi oltre che da Blasi anche dal collega Gianluca Sebastio. Mentre era stato assolto Cosimo Simonetti assistito dall’avvocato Marino Galeandro. Accolti infine i patteggiamenti a 4 anni e 6 mesi per Nicola Celini e 4 anni e 3 mesi per Enza Celestiano.

Le indagini coordinate dal pubblico ministero Rosalba Lopalco avevano messo in luce un sistema costruito all’interno delle abitazioni che coinvolgeva anche familiari che si erano prestati a fare la vedetta dai balconi durante le attività di cessione degli stupefacenti. Ad alcuni parenti, inoltre, era affidato il trasporto della droga e la custodia del denaro frutto dell’attività illecita.

L’inchiesta era partita nel 2020 dall’intuito dei carabinieri del Reparto Operativo che avevano notato movimenti sospetti nella zona. Nicola Celini era ritenuto dagli investigatori il gestore di una piazza di spaccio tra gli edifici a pochi metri da piazza Gesù Divin Lavoratore: nel 2021, gli inquirenti, riuscirono a smantellare un vero e proprio market della droga.

Privacy Policy Cookie Policy