politica

Elezioni comunali di Taranto, Carrieri: «Vi spiego perché è saltato il progetto del Terzo Polo»

FABIO VENERE

Parla l'ideatore di «Io C’Entro», l'associazione che avrebbe potuto essere l’ago della bilancia alle prossime amministrative. E, invece, così non sarà

TARANTO - “Sì, la ricostruzione della Gazzetta di oggi (ieri, ndr) è corretta: il Terzo polo non sarà in campo alle prossime Amministrative di Taranto. Per essere ancora più chiari, il simbolo dell’associazione “Io C’Entro” non sarà sulle schede elettorali, ma con alcuni amici animati da una visione democratica della società costituiremo una lista che, partendo dal rispetto, dalla dignità politica e dai programmi, valuterà poi cosa fare”. Lo afferma, in un’intervista concessa al nostro giornale, Costanzo Carrieri, presidente del consorzio Asi e soprattutto ideatore di “Io C’Entro” che avrebbe potuto essere l’ago della bilancia alle prossime elezioni comunali. E, invece, così non sarà. Da quel contenitore, infatti, sono nate delle liste civiche autonome (almeno cinque) che, alla fine, probabilmente, si divideranno tra centrodestra (in gran parte) e centrosinistra.

Carrieri, allora quel progetto è naufragato. Game over?

“Non mi piace il verbo che ha scelto. “Io C’Entro” aveva un duplice obiettivo: da un lato, compattare la maggioranza che governava al Comune di Taranto tenendo aperte relazioni importanti con le altre istituzioni territoriali e, dall’altro, intervenire su temi strategici per la nostra comunità (sanità, infrastrutture, occupazione). In realtà, ce n’era un terzo”.

Quale?

“Avevamo un orizzonte temporale più ampio che avrebbe dovuto portarci alla scadenza naturale del mandato dell’ex sindaco Melucci (giugno 2027). Nel frattempo, “Io C’Entro” avrebbe dato il suo contributo per formare una nuova classe dirigente, ma gli eventi sono precipitati con l’improvvisa caduta dell’Amministrazione comunale”.

Per la serie, non c’è tempo per fare un Terzo polo. Vuol dire questo?

“Beh sì, il tempo in politica è importante. Bisogna organizzarsi. Anche se, nel caso ci fossero state le condizioni per fare una scelta autonoma il nostro raggruppamento avrebbe avuto le carte in regola per ottenere un risultato rilevante”.

Nel frattempo, una buona parte degli ex consiglieri comunali che sostenevano Melucci e che facevano parte di “Io C’Entro”, l’altro ieri a Roma, si è seduta al tavolo con il centrodestra. Che ne pensa?

“E’ una loro scelta, che rispetto ma è assolutamente autonoma”.

E lei, invece, che farà? La lista in via di definizione di cui parla sosterrà, invece, il candidato sindaco del centrosinistra, Piero Bitetti?

“Al momento, non c’è stata nessuna interlocuzione con alcuno”.

L’avrete?

“Se si parte dal rispetto della nostra dignità politica, sono pronto ad ascoltare e a valutare tutto quello che accade”.

Il centrosinistra, però, ha ripetutamente sbarrato la strada all’ingresso nella coalizione dell’ex Area Melucci. Gli ostacoli non mancano, come vede.

“Ho letto sinora, a tal proposito, tante affermazioni davvero stucchevoli. Nessuno da quella parte può dire di non aver governato con Melucci. Ma poi, scusate l’ironia, aver preso le distanze dall’ex sindaco solo negli ultimi 13 mesi ha, per caso, trasmesso a qualcuno rispetto agli altri una sorta di purificazione celestiale? Su, non scherziamo”.

Carrieri, però, lei era molto vicino all’ex primo cittadino. Ora, lo nega?

“Non rinnego nulla, ma le persone intellettualmente oneste del centrosinistra sanno che non sono mai stato un signorsì. Anzi, mi sono sempre adoperato per tenere saldi, sin quando è stato possibile, i rapporti tra Melucci e la coalizione progressista. E poi, al netto degli errori commessi, la visione dell’Amministrazione uscente sulla transizione giusta, nonostante le dure contrapposizioni in aula, si è sempre rivolta ad un certo mondo politico. Ora, concludendo, il presidio democratico che stiamo costituendo per non disperdere l’eredità di “Io C’Entro”, in questi giorni, valuterà tutto. Poi, saremo pronti ad ascoltare chi ci contatterà, ma partendo dal rispetto della nostra dignità politica”.

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