L'incidente

Sava, agricoltore si recide l'arteria femorale con la motosega: morto dissanguato

L'incidente si è verificato in campagna tra Francavilla Fontana e Sava: a perdere la vita un 65enne

SAVA - Si recide l'arteria femorale con una motosega mentre è a lavoro nei campi: morto dissanguato un 65enne di Sava. Il tragico incidente si è verificato questa mattina nelle campagne tra Sava e Francavilla Fontana.

L’uomo era a lavoro per la potatura di un albero di ulivo e si è ferito con la motosega a batteria: l'utensile gli ha reciso l’arteria femorale. Inutile l’intervento del 118 chiamato dal figlio che era con lui e che ha visto il padre morire dissanguato.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana che dopo i rilievi e la certificazione di morte accidentale, su disposizione del magistrato di turno hanno liberato la salma e l'hanno riconsegnata ai familiari per il funerale.

«L'ennesimo incidente mortale, in questo caso di un agricoltore, aumenta l’inaccettabile conto delle vittime sul lavoro e ci riporta alla necessità improrogabile di porre in essere tutte le azioni necessarie per raggiungere l’obiettivo di zero morti sul lavoro». Lo afferma Antonio Trenta, segretario generale della Uila-Uil di Taranto. commentando l’infortunio costato la vita a Giuseppe Lonoce, agricoltore 65enne di Sava, che era intento a potare un albero di ulivo e si è ferito con la motosega a batteria che gli ha reciso l’arteria femorale, morendo dissanguato.

Il sindacalista manifesta «solidarietà e vicinanza alla famiglia dell’agricoltore». «Il dolore di questa ennesima morte - prosegue - ci porta a ribadire con ancora più forza l’impegno di portare avanti la prevenzione, la formazione e le politiche di contrasto all’elusione delle misure sulla sicurezza che devono rappresentare la risposta minima all’ennesima vittima sul lavoro».
«Un paese civile - conclude Trenta - deve poter fornire la garanzia dei diritti: il diritto al lavoro, il diritto alla salute, il diritto alla vita. Sono tre diritti che si legano a doppio filo. Il fenomeno delle morti bianche va evitato prima di tutto con l’impegno».

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