Le dichiarazioni

Roccaforzata sull’orlo del crac. Serio: «Colpa di gestioni passate»

Redazione Taranto

Il sindaco replica alla «Gazzetta»: «Stiamo cercando di trovare soluzioni»

ROCCAFORZATA - I debiti del Comune di Roccaforzata «rappresentano l’epilogo dei pregressi contenziosi, vecchi di decenni delle amministrazioni monocolore dell’ex partito comunista, oggi Pd per espropri eseguiti in fretta e male, che si sono trascinati negli anni, percorrendo tutti i gradi di giudizio nei quali l’Ente è stato soccombente, per i quali si riserva di chiedere gli eventuali danni ai responsabili aventi causa, o agli eredi, oltre a segnalare il tutto alla Corte dei Conti per quanto di competenza».

Comincia così la lunga lettera che il sindaco, Michelangelo Serio, ha inviato alla Gazzetta dopo l'articolo sulle drammatiche condizioni finanziarie dell'ente. Nella sua missiva il primo cittadino spiega che per i debiti accumulati l'amministrazione è completamente estranea ed è impegnata in «una proficua attività di transazioni» e nella vendita di immobili che, seocndo Serio, «a dispetto di quanto riferito, è possibile, prova ne è che vi è una gara di affidamento in atto».

La Gazzetta, però, ha semplicemente che non si potevano inserire in bilancio quelle somme ipotizzate perchè in quel momento non vi era nemmeno la gara. Inoltre Serio, aggiunge che «il Rendiconto di gestione dell’anno 2023 indica un disavanzo di circa un milione di euro» e che Il Comune «ha predisposto le misure più opportune ai fini della adozione di un piano di rientro finanziario pluriennale, che ha già interessato quasi tutte le Amministrazioni Comunali della provincia di Taranto, capoluogo compreso, con cifre ben più pesanti e consistenti».

In particolare rispetto al debito con l'Istituto di Credito Sportivo, contratto dalla società a cui il Comune aveva affidato la gestione dell'impianto Sant'Elia, il primo cittadino replica spiegando che «negli anni del sindaco Pastore ha funzionato in maniera pregevole», ma è stata l'amministrazione successiva, guidata da Roberto Iacca (arrestato prima per appalti truccati e poi coinvolti in un'indagine di usura), «pretestuosamente e con cavilli, sono stati estromessi i gestori che pagavano il mutuo». Inoltre il primo cittadino spiega che oltre a Cosimo Damiano Campa che firmò una fideiussione perchè la società potesse accendere il mututo con il Credito Sportivo, quella decisione fu votata all’unanimità, anche dall'opposizione, e in particolare dall'allora assessore alle finanze assessore e Vice Sindaco Antonio Nicola Galeone, che oggi siede nei banchi dell’opposizione.

Insomma il Comune di Roccaforzata resta in un mare di debiti, come anticipato dalla Gazzetta, ma stando a quanto scrive il sindaco c'è un piano di rientro già trasmesso da ai Revisori dei Conti per acquisirne il parere e che per gli stipendi dei dipendenti «questa Amministrazione ha posto in essere ogni sforzo per addivenire al puntuale pagamento degli stipendi pregressi e futuri».

Il disastro economico tra fatti e opinioni: le conferme di Serio e la difesa di Pastore (di Francesco Casula)

La lettera del sindaco di Roccaforzata Michelangelo Serio aggiunge dettagli, prova a ridimensionare le cifre, tira in ballo gli oppositori, accenna a ipotesi di soluzione, ma non smentisce nulla di quanto scritto su queste colonne. Il Comune è sull'orlo del crac. È un fatto, non un'opinione. Ed è un fatto che, caso più unico che raro, l'ente non abbia approvato il bilancio. Nonostante la diffida del Prefetto Paola Dessì notificata a marzo scorso.

Ma la missiva firmata dal primo cittadino, in realtà, più che rispondere offrendo le soluzioni, sembra scritta per difendere a spada tratta l'ex sindaco Vincenzo Pastore, figura che nulla dovrebbe avere a che fare con questa giunta che pure si affanna persino a ricordare che «nel passaggio di consegne all’Amministrazione Iacca il 24 giugno 2019, sono stati consegnati documenti contabili riferiti all’esercizio finanziario 2018, da cui si rileva un avanzo contabile dell’Amministrazione di ben 546.348,07 euro, così come si evince dalla documentazione contabile agli atti di questo Comune». Non solo. Il primo cittadino ha voluto persino specificare che «nell’articolo si chiama in causa l’ex sindaco Pastore, sottolineando circostanze che non avevano alcuna attinenza con il contenuto delle vicende che hanno riguardato in passato solo ed esclusivamente la sua qualità di imprenditore, e non di amministratore»: il riferimento è all'inchiesta che portò Pastore prima in carcere e poi agli arresti domiciliari e infine al patteggiamento di una pena di poco superiore ai 2 anni di reclusione, perchè accusato di aver tentato di truccare una gara d'appalto da ben 11 milioni di euro bandita all'epoca dalla Marina militare.

Anche questo è un fatto, non un'opinione: Serio lo sa bene visto che per anni è stato dirigente della Polizia di Stato. Eppure il sindaco appare più intenzionato ad allontanare ombre dal suo predecessore che a smentire la ricostruzione fatta nel nostro articolo nel quale nessuna ombra è mai stata gettata su Vincenzo Pastore. Abbiamo solo scritto che quel debito con il Credito Sportivo prende le mosse da un'azione avviata dall'amministrazione di Pastore e anche questo è un fatto. Non un'opinione.

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