Il caso
Cittadella della Carità, a Taranto vertenza senza soluzione
Dalla riunione con la Fondazione i sindacati dicono di essere usciti con poche certezze per il futuro, se non quella di riprendere il presidio davanti i cancelli già da lunedì mattina
TARANTO - «Abbiamo chiesto le dimissioni del presidente della Fondazione Cittadella della Carità, Salvatore Sibilla, perché è chiaro che non sa gestire una situazione economica come questa». Dalla riunione con la Fondazione i sindacati dicono di essere usciti con poche certezze per il futuro, se non quella di riprendere il presidio davanti i cancelli già da lunedì mattina.
Una riunione lunga e nervosa quella che si è tenuta ieri pomeriggio sul futuro della struttura sanitaria, in cui non sono mancati momenti di tensione, soprattutto quando i lavoratori della Cittadella della Carità hanno voluto ascoltare con le loro orecchie le parole della Fondazione. «Sembrerebbe – racconta Flavia Ciracì segretaria generale Cisl Fp di Taranto - che la Asl di Taranto abbia effettuato un bonifico, così da poter riuscire a pagare solo lo stipendio di settembre tra lunedì o martedì». Non un grande successo quello che la Fondazione ha potuto concedere se si contano i giorni di sit-in dei dipendenti davanti alla struttura sanitaria. Per le retribuzioni di aprile scorso, di ottobre, la metà della tredicesima e il premio produzione bisognerà attendere. Secondo quanto riportato dal presidente Salvatore Sibilla ai sindacati, la fondazione vanterebbe nei confronti della Asl un credito di 1,2 milioni di euro. Oltre a questo, il management di Cittadella ha fatto sapere di aver saldato i debiti con alcuni fornitori, a causa dei quali erano stati bloccati i flussi finanziari della casa di cura. Un fatto che consentirebbe di provvedere al pagamento delle prossime retribuzioni. Ma i sindacati sono scettici. «C’è da vedere se è tutto vero – ha commentato Cosimo Sardelli, segretario generale Fp Cgil Taranto – intanto stiamo chiedendo l’intervento del Comune oltre che quello della Regione. Chiediamo venga fatto un consiglio comunale monotematico sulla vertenza».
Grande assente alla riunione la società Soave Sanità del gruppo Neuromed. Per questo le sigle sindacali hanno chiesto ufficialmente di avere certezze, non solo sui crediti che Cittadella ha nei confronti dell’Asl, o sui tempi e le modalità di erogazione delle retribuzioni arretrate, ma anche di sapere se è ancora in piedi una contrattazione per l’affitto del ramo d’azienda al gruppo Neuromed. Ma soprattutto di conosce il piano industriale, con particolare attenzione alla Rsa “L’Ulivo” che non rientra nel contratto con Soave Sanità.
I segretari Cosimo Sardelli, Fp Cgil, Flavia Ciracì, Cisl Fp, Errica Talmo, Ugl e Emiliano Messina di Fias e Cse Sanità Flp, hanno definito le dichiarazioni del presidente della Fondazione «vergognose e inaccettabili per la loro genericità e totale mancanza di chiarezza. Scarsamente rispettose per i lavoratori e le Istituzioni coinvolte. Chiediamo al presidente di assumersi le responsabilità per quanto sta avvenendo e di rassegnare le dimissioni, perché assolutamente inadeguato a gestire la complessità della vertenza».