l'inchiesta
Taranto, truffa e falso nel carcere di Taranto: tre arresti e cinque misure interdittive, c'è anche ex direttrice Baldassarri
Dieci gli indagati. La donna è attualmente vice provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria. Nel mirino la gestione di appalti nel penitenziario jonico
TARANTO - Truffa e falso. Sono le nuove accuse da cui deve difendersi Stefania Baldassari, ex direttrice del carcere di Taranto e attualmente vice provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria. Questa mattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo ionico, hanno bussato alla sua porta per notificarle un provvedimento di interdizione per 12 mesi firmato dal gip Gianna Martino su richiesta dei pm Antonio Natale e Vittoria Petronella della procura di Taranto.
Al centro dell'inchiesta, condotta dalle fiamme gialle guidate all'epoca dal colonnello Valerio Bovenga e coordinata dal pm Milto De Nozza della Dda di Lecce, ci sarebbe la gestione di una serie di appalti affidati durante la direzione del carcere ionico. Tra questi anche la nascita e la gestione di una pasticceria, ma anche l'uso degli straordinari e i buoni pasto.
Una nuova tegola giudiziaria per la donna che è stata anche candidata sindaco al Comune di Taranto per il centrodestra contro Rinaldo Melucci nel 2017: nei mesi scorsi la Direzione distrettuale di Lecce aveva chiesto e ottenuto nei suoi confronti l'archiviazione dell'accusa di voto di scambio politico mafioso. Il fascicolo però, si era arricchita di una serie di altre vicende, nel frattempo trasferite alla procura di Taranto.
A Baldassari, che fu candidata sindaco di Taranto per il centrodestra contro Rinaldo Melucci nel 2017, è contestato anche il reato di truffa perché avrebbe attestato falsamente all’amministrazione di aver svolto attività correlate alla carica di consigliere comunale: in parole più semplici secondo l'accusa, la donna dichiarava di essere in attività col Comune, ma per le Fiamme Gialle non ci sono documenti che possano provarlo.
Oltre all'interdizione a Baldassari, il gip Martino ha disposto l'interdizione per 12 mesi anche nei confronti del dirigente comunale di Taranto Carmine Pisano, accusato di corruzione. Per entrambi la procura aveva chiesto i domiciliari, ma il gip ha applicato una misura più lieve.
Ai domiciliari sono invece finiti la funzionaria del carcere Barbara Panunzio, esponente del Pd ionico e candidata alle ultime elezioni politiche, e due imprenditori: Alberto Frangelli e Vincenzo Festinante. Anche loro tre, insieme all'imprenditore Gaetano De Bartolomeo sono accusati di corruzione. Secondo le indagini condotte dai finanzieri Panunzio per il tramite di Frangelli e Festinante avrebbe affidato lavori da eseguire nel carcere ionico in cambio di “mazzette”.
Nell'inchiesta, che conta complessivamente 10 indagati, sono coinvolti altri tre imprenditori ai quali è stata notificata la misura interdittiva del divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, sempre per la durata di un anno.