Il caso
Garibaldi, anche La Spezia ora vuole il museo navale
E Taranto replica a Genova: «La sede storica dell’unità è questa»
TARANTO - Tutti vogliono il Garibaldi. Ad avanzare pretese sull’ex portaerei, dopo Taranto e Genova, ora spunta anche la città di La Spezia. Storica base (come Taranto) della Marina a Nord, chiede al Governo di diventare sede del museo navale galleggiante. Il “caso” Garibaldi si allarga dunque in questa coda rovente d'estate. Mentre è ancora incerto il destino della ex portaerei, che sarà messa in disarmo a dicembre, ci sono già 3 città che si contendono l'unità navale. Genova si è fatta avanti con un dettagliato progetto redatto dal Centro studi «Giuseppe Bono». L’obiettivo è trasferire la nave nel capoluogo ligure per realizzare un museo che ospiterà anche un centro di formazione, convegni e studi sul mondo del mare, sul Mediterraneo e sulla Marina. Ieri proprio dalle colonne della «Gazzetta», a sostegno della candidatura di Genova è intervenuto l’ammiraglio Sergio Biraghi, già capo di Stato maggiore della Marina e oggi vice presidente del centro Bono, spiegando che «l'obiettivo del capoluogo ligure è quello di realizzare un grande polo museale sul mare in un porto e una città, che per bacino di utenza attuale e potenziale, possa garantire la sostenibilità economica dell’operazione».
A replicare a Biraghi oggi è la Camera di Commercio di Taranto e Brindisi. «Ho letto con attenzione, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, le argomentazioni dell’ammiraglio Biraghi a sostegno dell’ipotesi di tenere a Genova la portaerei Garibaldi, una volta dismessa, per realizzarvi un museo sulla base del progetto redatto dal Centro “G. Bono”. Le trovo, tuttavia, deboli per riuscire a contrastare le nostre - dichiara il presidente dell’ente camerale Vincenzo Cesareo -. Non c’è motivo per il quale la nave non debba restare nella sua sede storica che è Taranto da 40 anni».
«Non rivendichiamo alcuna primogenitura, sappiamo che lo studio del Centro è il primo ad essere formalmente presentato. Se a Taranto, in passato, la Marina avesse ricevuto progettazioni, certamente le avrebbe rese note e avrebbe dato corso. Certo un’idea progettuale esiste ed è anche particolarmente pregevole. Ma il punto non è questo: Taranto è impegnata in una radicale rigenerazione dei suoi spazi pubblici, con finalità culturali e turistiche, attraverso l’attuazione di una vision che include anche il riutilizzo di nave Garibaldi - aggiunge Cesareo -, integrandola nell’ambito delle azioni previste per i Giochi del Mediterraneo 2026. È in questo contesto che noi siamo certi di poter assicurare un ampio sostegno pubblico-privato anche in termini economico-finanziari. A Genova, invece, se venisse meno Fincantieri - sottolinea il presidente - chi garantirebbe la realizzazione?».
«C’è una storia millenaria a favore di Taranto come centro della marittimità italiana e città strategica al servizio della Marina Militare che oggi, nello scegliere (lo dico con grande rispetto) deve tener conto del sacrificio prestato nel corso dei secoli. E non dimentichiamo che le lamiere di nave Garibaldi, così come quelle di nave Trieste arrivano dal nostro stabilimento siderurgico».
«C’è lo sviluppo crescente del traffico crocieristico, oltre che un’attenzione particolare al ruolo, anche geopolitico di Taranto nel Mar Mediterraneo. Ci sono imprenditori ed istituzioni concordi. Avevo scritto all’ammiraglio Biraghi per discuterne ma non ho avuto risposta - spiega Cesareo -. Me ne dispiace e auspico che non vi siano preclusioni da parte della Marina Militare, poiché non mi pare siano state assunte decisioni definitive: la partita è ancora aperta - conclude - e noi la giocheremo fino in fondo».
Intanto a La Spezia il presidente del Propeller club Ports Gian Luca Agostinelli, fa sapere che «condivide appieno e sostiene con convinzione l’appello alle istituzioni fatto da Salvatore Avena, segretario generale delle Associazioni portuali e logistiche, per chiedere al Governo che La Spezia sia scelta come destinazione del Museo nave Garibaldi, attualmente contesa tra Genova e Taranto».
«Questa candidatura - sostiene Agostinelli - è supportata da motivi storici, attuali e futuri, compiutamente elencati nell’appello, e rappresenta un giusto e meritato riconoscimento per la città che ha dato e continua a dare moltissimo alla Marina Militare italiana, all’industria della Difesa e alla Blue Economy. Il museo nave Garibaldi rappresenterebbe una straordinaria attrazione per La Spezia, rafforzando il rapporto tra mare e città, e costituirebbe una componente fondamentale dello sviluppo culturale e turistico sul quale la città e il comprensorio stanno scommettendo».
«Il museo Garibaldi - prosegue Agostinelli -, nome e simbolo prestigiosi della nostra nazione, completando il sistema che ha nel museo tecnico navale il suo punto di riferimento, offrirebbe un collegamento diretto unico tra i due musei, proponendo un patrimonio culturale e storico senza eguali. Nonostante le delusioni passate legate all’assegnazione dei sommergibili dismessi a Milano e Genova anziché alla Spezia - conclude il presdidente del club spezzino -, riteniamo che questa sia l’occasione per riscattare quei riconoscimenti mancati. Il Propeller club Ports of La Spezia and Marina di Carrara è pronto a sostenere attivamente questa candidatura, nella consapevolezza che La Spezia è logisticamente e idealmente la destinazione più giusta e naturale per il museo nave Garibaldi, curata con dedizione dalle maestranze dell’Arsenale della Marina Militare alla Spezia». Tre città di mare, tutte con valide argomentazioni. Ma chi la spunterà?