Lo scenario
A Massafra il turismo è in crisi
Negli ultimi dieci anni sia le presenze (-35%) sia gli arrivi (-58%) registrano un calo
MASSAFRA - Il turismo a Massafra nell’ultimo decennio è in crisi a fronte del crescente sviluppo del settore in Puglia. Lo dicono i dati elaborati dal sito dell’Osservatorio sul turismo della Regione, riguardo arrivi e presenza relativamente al periodo 2013/2022, riportati dalla Data Analyst Daniela Panaro. Se il turismo nella regione meridionale della penisola nel 2023 cresce rispetto al 2022 con oltre 16 milioni di presenze (+4%) e con oltre 4,5 milioni di arrivi (+8%) nella Tebaide i risultati non sono confortanti.
Se prendiamo il trend dell’ultimo decennio sulla mancanza di crescita turistica, il dato è senza dubbio ancora più allarmante. Si tratta di una flessione di 10mila presenze (-35%) e un calo di arrivi di circa 6mila unità (-58%) per lo stesso range temporale. Nonostante Massafra possa contare su un prodotto turistico trainante quale è il mare, a poche decine di chilometri dall’abitato urbano, evidentemente il turista sia italiano che straniero sceglie altre destinazioni di maggiore attrattiva. Ma la cittadina jonica oltre al turismo balneare ha elementi di fascino anche per il turismo storico-culturale e paesaggistico, per la presenza delle emozionanti gravine con le suggestioni del centro storico con il suo Castello, le storiche Chiese. Le storie e le leggende del passato svelano poi i sapori di pietanze antiche, cultura e tradizioni della civiltà rupestre unite all’ospitalità e all’accoglienza che sono state sempre l’indole del popolo del sud.
Ma perché questo calo? La lettura di questi dati fornita dal consigliere comunale di opposizione Domenico Santoro ricava le cause di tale debacle da una programmazione turistica poco ricca e scadente, con la politica che non ha saputo dare quell’impulso decisivo all’organizzazione puntuale di un settore ormai diventato trainante specie nel sud Italia. Lo stesso Santoro ha poi indicato la via per una costante ripresa in alcuni punti: innanzitutto migliorare l’accessibilità e i servizi in dotazione alle spiagge, poi investire di più e meglio nel restauro e nella promozione dei numerosi siti storici e puntare maggiormente su attività acquatiche e sportive (snorkeling, diving e vela), per diversificare l’offerta turistica, Infine, una vera politica turistica non può prescindere da una intensa azione di marketing e promozione, corredata da una puntuale formazione del personale turistico per garantire un’accoglienza di alta qualità e multilinguistica.