Il caso
Ex Ilva a Taranto, il Noe torna in fabbrica con il consulente della Procura
Stando a quanto appreso dalla «Gazzetta» ieri mattina l'esperto individuato dal magistrato, ha svolto una serie di sopralluoghi in alcuni reparti dell'ex Ilva
TARANTO - Sopralluoghi, verifiche, acquisizione di documenti. Sono tornati nell'ex Ilva di Taranto gli investigatori della procura di Taranto che sta indagando sulle emissioni di benzene da parte dello stabilimento gestito oggi da Acciaierie d'Italia in Amministrazione straordinaria.
I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e gli ispettori dello Spesal, però, questa volta sono arrivati in fabbrica insieme con Martino Di Serio, docente universitario scelto dal pubblico ministero Francesco Ciardo come consulente della procura.
Stando a quanto appreso dalla «Gazzetta» ieri mattina l'esperto individuato dal magistrato, ha svolto una serie di sopralluoghi in alcuni reparti dell'ex Ilva: in particolare le attenzioni di Di Serio si sono concentrate nell'area Cokeria e soprattutto nell'area sottoprodotti.
Non è ovviamente un caso visto che proprio quell'area è stata definita «una rilevante sorgente emissiva di benzene» in una lettera che Arpa Puglia alcune settimane fa ha indirizzato a Ispra e al Ministero dell’Ambiente.
In quella missiva a firma del direttore generale Vito Bruno e del direttore scientifico Vincenzo Campanaro, l’agenzia regionale di protezione ambientale ha evidenziato come «le indagini svolte e le valutazioni» abbiano indicato l’area sottoprodotti come la causa principale dell’emergenza benzene: i tecnici dell’Arpa hanno inoltre chiesto a Ispra l’esecuzione di ulteriori accertamenti in sito per la puntuale verifica delle condizioni di tale area dello stabilimento, da attuarsi nel corso della prossima visita ispettiva».
Non solo. Al Ministero è stato invece sottoposta la vicenda per...