Il bilancio

Taranto dalla A alla Z: l’alfabeto del 2023, un anno in lettere

Fabio Venere

Fatti e i personaggi degli ultimi 12 mesi, dalla A di ambiente fino alla Z di Zes. La sfida da non perdere G come Giochi del Mediterraneo. L’instabilità in Municipio, M come Melucci

A come Ambiente. È la parola più usata dell’anno, non dal 2023 a dire il vero, anche se ultimamente viene tallonata in questa monotona classifica da decarbonizzazione. Cercasi (ancora) soluzione.

B come Brt ovvero Bus rapid transit. Acronimo inglese che, in estrema sintesi, rappresenta il trasporto pubblico locale veloce. Il Comune di Taranto ha già assegnato la gara di appalto per collegare Tamburi e Talsano e, nei giorni scorsi, anche quella per unire Paolo VI a Cimino. I lavori - per la prima linea - dovrebbero iniziare entro febbraio. Mobilità sostenibile, dalla teoria alla pratica.

C come Capuano Ezio detto Eziolino. L’allenatore del Taranto Fc, che staziona nella parte alta della classifica in serie C, è ormai un personaggio seguito dai media nazionali e dal popolo dei social. Ha inventato un nuovo linguaggio: il capuanese. Applausi per lui.

D come Dissalatore, appaltato nei mesi scorsi da Aqp. Sorgerà a ridosso del fiume Tara per rendere potabile l’acqua che lì scorre e risolvere definitivamente i problemi legati alla carenza idrica soprattutto nel periodo estivo. Innovazione tecnologica.

E come Emergenza demografica che, negli ultimi anni anzi decenni, ha assunto dimensioni preoccupanti. Taranto, infatti, è ormai ben al di sotto dei 190mila abitanti. I giovani emigrano al Nord per lavorare e non tornano più, come accadeva tra gli Anni Cinquanta e Sessanta. Amarezza.

F come Fabbrica. Il gigante di acciaio, tra continui rinvii e difficoltà strutturali, sembra accartocciarsi su se stesso. In ginocchio.

G come Giochi del Mediterraneo. La kermesse è in programma a Taranto (ma le gare e gli allenamenti si svolgeranno in altri 22 comuni) dal 21 agosto al 4 settembre 2026. Per ora, a poco più di due anni e mezzo dall’inizio della manifestazione internazionale (26 Paesi coinvolti, almeno 4mila 500 atleti) non è stato aperto alcun cantiere. Nessuna opera è iniziata, se si fa eccezione per il campo scuola ovvero per lo stadio di atletica leggera. Ma, nonostante questo, il Comitato organizzatore guidato dal commissario Massimo Ferrarese nutre ottimismo. I Giochi sono un’occasione (e una sfida) per Taranto. Da non perdere.

H come Heinz Jonas, difensore 20enne, arrivato nella campagna acquisti estiva al Taranto Fc (con pochissimi spazi e quindi senza gloria). Nato a Merano, in Alto Adige. Dalle Alpi al mare (due nel caso del capoluogo ionico). È il suo cognome a fargli conquistare un posticino in quest’alfabeto. La lettera H è come una scalata di alta quota e bisogna fare di necessità virtù. Auguri signor Heinz.

I come Italia Viva. Neppure a Rignano sull’Arno il paese di Matteo Renzi, leader di Iv, nell’anno che sta per concludersi, si è parlato così tanto del (piccolo) partito centrista. Eppure a Taranto, grazie al consigliere comunale e regionale Stellato e al sindaco Melucci (si rimanda alla lettera M) si è riusciti in... quest’impresa rubando la scena. Protagonista.

J come Just transition fund. Il programma finanziato dalla Commissione europea porta in dote 800 milioni di euro per sostenere progetti di riqualificazione ambientale e sociale di Taranto martoriata da mezzo secolo di inquinamento industriale. Transizione giusta.

K come Karrer Francesco. Il noto urbanista romano ha ricevuto dall’Amministrazione comunale il compito di elaborare il nuovo Piano urbanistico generale (Pug). Quello in vigore fu adottato nel 1974 e approvato nel ‘78. La città va ridisegnata, riqualificando l’esistente e senza far ricorso a nuovo cemento. Parola d’ordine: ricucire centro e periferie.

L come Laf ovvero la palazzina del Laminatoio a freddo (in disuso) in cui, negli anni della gestione del Gruppo Riva, furono trasferiti 79 dipendenti a cui non fu affidata alcuna mansione lavorativa. Ci fu un processo e seguirono condanne, per mobbing. L’attore, tarantino, Michele Riondino ne ha fatto la trama di un film (ancora nelle sale) che segna la sua opera prima da regista: Palazzina Laf. Quella vicenda fu un simbolo. Dell’indifferenza, naturalmente.

M come Melucci Rinaldo. Sindaco di Taranto, rieletto il 13 giugno del 2022, a capo di una coalizione di centrosinistra ora guida una non maggioranza. Il bilancio di previsione 2024, lo scorso 19 dicembre, è stato approvato con appena 16 voti favorevoli. Recuperando i tre consiglieri astenuti (e partendo dai 16 fedelissimi) dovrà ricomporre la sua giunta (ora azzerata) e nominare i nuovi cda di Amiu, Amat e Infrataras (sono stati sciolti). Nel frattempo, si è autosospeso da Italia viva e, ancor prima, aveva abbandonato il Pd. In bilico.

N come navi da crociera. L’estate 2023 ha rappresentato un autentico boom per Taranto. In media, a settimana, sono sbarcati più di 4mila turisti. E così, nelle vie del Borgo, si sono visti italiani, americani, francesi, spagnoli, tedeschi. E i commercianti sorridono.

O come Ospedale San Cataldo. I lavori, finalmente, si concluderanno il 30 giugno 2024. Poi, bisognerà completare i (tanti) aspetti accessori. Dovrebbe far spiccare un bel balzo in avanti alla sanità ionica in termine di infrastrutture ma anche di ricerca. Atteso.

P come Pilato Benedetta. La giovane nuotatrice tarantina, ad agosto, ha vinto il bronzo ai Mondiali, poi ha concluso l’anno trionfando agli Assoluti e agli Europei nei 100 stile rana. Ora Benedetta punta al podio (il gradino poi lo si sceglie con calma, ma tanto sarà quello più in alto...) delle prossime Olimpiadi. Obiettivo: Parigi 2024.

Q come Qr code. Ormai, anche a Taranto (nelle altre città italiane accadeva da anni, a dire il vero) capita, sempre più spesso, di vedere alle fermate di Amat e Ctp passeggeri che con il proprio telefonino inquadrano il codice per conoscere l’orario di transito degli autobus. Fermate intelligenti.

R come rendering. Termine inglese che rappresenta una sorta di anteprima di un’idea che ancora non ha la forma definita del progetto, ma che fa solo immaginare l’opera che verrà realizzata. Inflazionato.

S come stadio «Iacovone». L’impianto sportivo del quartiere Salinella in cui gioca il Taranto Fc subirà, in occasione dei Giochi del Mediterraneo, un profondo restyling. Che, però, farà emigrare la squadra di calcio rossoblù per due anni. I tifosi invocano alternative. Che non si vedono.

T come Taranto. Finita sulle prime pagine nazionali per le vicende, interminabili, dell’ex Ilva e per terribili incidenti stradali verificatisi in provincia, deve uscire dalla palude in cui è complessivamente scivolata. Basterebbe, forse, amarla di più. Facile a dirsi.

U come Università. Il 2023 si è concluso con un maxi intervento finanziario della Regione Puglia che, per i prossimi 18 anni, sosterrà la Facoltà di Medicina. Formazione e giovani, bene così.

V come Villa Peripato. L’unico polmone di verde del Borgo umbertino, nonostante recenti piccoli interventi di maquillage e la sostituzione dei giochi, versa in uno stato di abbandono. I vialetti interni sono dissestati, vaste zone sono al buio e quella che un tempo era la pista di pattinaggio è “saltata” in più punti. Su tutto, pavoni e anatre... sparite da tempo. Mettere soldi (tanti a questo punto) per riqualificarla sarebbe doveroso e un segnale di attenzione per i bambini. E così, avrebbe un valore morale superiore persino a un bilancio approvato. Luogo da restituire.

W come waterfront. Quello sul Mar Piccolo, avviato dal Comune di Taranto in Città Vecchia, entro la prossima estate, dovrebbe essere completato. E si potrà così passeggiare a pochi metri dalle placide onde distese, perdendo lo sguardo verso l’orizzonte. Che meraviglia.

X come ics. Sono le incognite (tante, troppe) che gravano su questo territorio. Incertezze.

Y come Yilport. È la società che, di fatto, gestisce il terminal container al Porto. A proposito di alternative produttive al Siderurgico.

Z come Zona economica speciale. Da gennaio, ci sarà un’unica struttura nazionale che assorbirà quella Ionica. Floriana Gallucci, nel suo ruolo di commissario, aveva raggiunto ottimi traguardi, favorendo l’insediamento di diverse iniziative imprenditoriali interessanti. Risultati da non (dis)perdere.

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