TARANTO - È più facile adottare all’estero che in Italia, ma servono fino a 40mila euro. I dati provengono dal Report annuale 2022 della Commissione per le adozioni internazionali, che ha sede presso la presidenza del Consiglio, in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze. «Quello del costo delle adozioni è un problema che incide sulla scelta delle coppie che intendono adottare» ha commentato la professoressa Antonella Gorgoni, docente di Storia e Principi dei Servizi Sociali all’Università Lumsa di Taranto che ha spiegato: «dal Report si possono estrapolare i dati di Taranto ma in maniera generale, perché ci dice il numero esatto dei bimbi che, nel 2022, sono entrati in Italia con adozione internazionale e il numero di coppie che hanno fatto richiesta d’ingresso». Sono stati accolti da famiglie tarantine 20 bimbi provenienti dall’estero, 15 sono le coppie che hanno fatto richiesta. Il dato italiano è di 698 minori adottati, 62 in Puglia. Sono invece 564 le coppie che hanno terminato il procedimento ottenendo che i bimbi entrassero in Italia, di cui 40 in Puglia. «Questo ci fa capire – ha spiegato Gorgoni – che sono stati adottati dei fratelli, spesso un requisito importante per l’adozione in alcuni paesi. Dal Report si nota anche che noi italiani ci riferiamo maggiormente a nazioni europee. In particolar modo ai paesi dell’Est».
Al primo posto per le adozioni, gli italiani hanno scelto la Colombia, ma tantissimi sono anche i bambini provenienti dall’Ungheria, al secondo posto. Subito dopo la Russia, Ucraina (calata solo a causa del conflitto), Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca. A provenire dall’Europa è il 36,8 per cento dei bambini, il 33 per cento, quindi uno su tre, proviene dall’America Latina, il 23,5 dall’Asia e solo il 6,6 per cento proviene dall’Africa. Non c’è da stupirsi, i paesi dell’Est sono i meno costosi per le adozioni. Secondo i dati l’Albania è la nazione il cui adottare è più economico.
Il prezzo si alza, invece, per Cina e America Latina. «Il problema – sottolinea la docente - è che ai costi delle procedure, vanno aggiunti quelli del viaggio e del soggiorno. Ecco perché secondo i dati ad adottare sono coppie con un livello culturale ed economico medio alto». Inoltre in alcuni paesi è molto difficile reperire i documenti, per via di percorsi burocratici farraginosi. «Per poter adottare – ha sottolineato Gorgoni – spesso i tempi sono molto lunghi. Lo studio della Commissione evidenzia una media di due anni e mezzo, ma si arriva anche ad attendere fino a cinque anni per l’Africa. Dipende dalla condizione in cui versa il paese a cui ci si rivolge per adottare: Congo e Burundi hanno sicuramente tempi molto lunghi».
I nuovi cittadini italiani hanno tra i cinque e i nove anni. Mentre, sempre secondo il Report, ad adottare sono coppie tra i 39 e i 44 anni di età. Il limite massimo per farlo è 45, ma ci sono delle deroghe per proseguire.
Adottare in Italia invece ha costo pari a zero, «è molto più difficile però – sottolinea Gorgoni - individuare bambini adottabili. Sono pochi gli affidi che poi si traducono in adozioni». Ma questa è un’altra storia.