Verso l'inverno

Emergenza freddo, a Taranto appello della Caritas

Francesco Casula

Putzolu: «Gli ospiti aumenteranno, servono volontari»

TARANTO - Nascosti sotto diverse coperte, o chiusi in costruzioni di fortuna. Nel pieno centro della città, ma quasi invisibili agli occhi di coloro che camminavano nel salotto di Taranto. Sorpresi dal freddo improvviso hanno cercato ripari di fortuna cercando di tenere vicino i loro pochi averi. Donne e uomini che non hanno più niente si sono ritrovati così ad affrontare l’ondata di gelo piombata nel sud Italia durante il fine settimana.

In piazza della Vittoria, una sorta di mini locale è spuntato accanto a una panchina e a pochi passi, sotto i portici di via Giovinazzi, una donna si è chiusa sotto coperture di fortuna proprio davanti a una vetrina. L’emergenza freddo li ha colti impreparati anche se la macchina della solidarietà di è messa immediatamente in moto. Come nel centro di accoglienza di Palazzo Santa Croce in città vecchia dove i volontari della Caritas diocesana apre ogni sera le porte a coloro che non hanno un posto in cui trovare un pasto, una doccia calda e un letto per passare la notte.

«Oltre all’accoglienza notturna – racconta alla Gazzetta Rosanna Putzolu – abbiamo pensato di aprire in questi giorni di freddo le porte anche durante le ore del pomeriggio: dalle 14 alle 17 chi ha bisogno troverà un ambiente caldo a sua disposizione».

Un servizio che si aggiunge ai tanti già messi in campo dai volontari: «Normalmente – aggiunge Putzolu – le porte del centro si aprono alle 18 per gli ospiti, ma vogliamo fare uno sforzo in più in queste giornate difficili. Alle 17 chi non è già ospite della struttura potrà così recarsi a San Pio X dove gli sarà servita la cena, chi invece ha già avuto un colloquio con il nostro centro di ascolto potrà di lì a poco accedere ai locali in cui ricevere il necessario per una doccia calda a cui segue la cena e alcune ore di socialità prima di andare a dormire».

Nel Palazzo Santa Croce, inoltre, è attivo anche il pranzo per i più bisognosi, un servizio curato da sempre dall’Arciconfratenita del Carmine. «Sono circa 70 i volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo – continua la responsabile del centro – ma abbiamo bisogno di altre forze: vorremmo lanciare un appello a coloro che vorrebbero spendere un po’ di tempo a favore degli altri: non chiediamo molto, ci basta qualche ora alla settimana o al mese».

Attualmente sono circa una ventina gli ospiti del centro da cui nei giorni scorsi è partita anche l’ultima donna ucraina accolto poco dopo l’invasione russa: sono state circa una decina quelle che hanno trovato rifugio a Taranto, alcune anche con i figli. Ora gran parte di loro è tornata a casa per ricongiungersi con i figli, mariti o fratelli che sono rimasti lì a combattere. «Il nostro non è solo un dormitori – evidenzia Putzolu – ma un vero e proprio centro di accoglienza: sappiamo che i poveri aumenteranno, succede ogni anno in questo periodo, per questo abbiamo bisogno di altre braccia: offriamo un servizio di colazione, pranzo, ma anche un punto di ascolto. Al momento abbiamo la copertura di tutti i servizi, ma presto serviranno altri volontari».

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