tradizione

Massafra, per i carri carnevaleschi tre team fanno marcia indietro

angelo nasuto

La scelta di ripensare alla propria partecipazione sarebbe motivata da tempi troppo stretti per l’allestimento delle opere

MASSAFRA - Oggi è il giorno di Santa Cecilia e si entra nell’atmosfera natalizia, ma a tenere banco a Massafra sono le notizie sulla festa più amata dai massafresi legati alla tradizione: il Carnevale. Sul quale si addensa qualche nube. Perché se molti hanno salutato con favore il ritorno a febbraio delle sfilate dei carri della settantunesima edizione, alcuni team proprio ieri hanno ufficialmente ritirato la propria partecipazione al concorso, lasciando a pochi altri carristi l’onere di preparare le famose opere mastodontiche in cartapesta. A tirare i remi in barca per la prossima edizione della kermesse carnascialesca 2024 sono 3 team di cartapestai che non sono proprio gli ultimi arrivati e l’aspetto grave sta proprio qui. Hanno rinunciato alle prossime sfilate i vincitori delle ultime dieci edizioni I Secondi a nessuno (vincitori 2023), la Pressis Charta già vincitore in diverse edizioni e la famiglia Bocconi. Tutte squadre di operatori che ci tengono ad allestire strutture pregiate per esibire un gran spettacolo nelle giornate clou del lungo corso mascherato. Ma a questi tre team si dovrà aggiungere nei prossimi giorni quello dell’artista Lapenna, il quale per motivi di lavoro sempre nell’ambito artistico si trova in Spagna e tornerà presto, per aggregarsi ai rinunciatari e ritirarsi anche lui dalla competizione carnevalesca.

Ma quali sono le ragioni di questo ritiro? I motivi dell’ammutinamento riguardano il tempo di lavorazione dei carri: alla data di oggi 23 novembre 2023, mancano meno di tre mesi alle sfilate, previste per il 10 ed il 13 febbraio. Un periodo che i citati team hanno giudicato troppo breve e ristretto per poter realizzare un bel carro allegorico. L’inghippo sta proprio nel regolamento del comodato d’uso dei locali, dove gli addetti alla realizzazione del carro possono entrare, cominciando a sudare con le forme prima in creta e poi in gesso, solo dopo un’autorizzazione rilasciata dal Comune. «I comodatari - recita il regolamento - non potranno dare avvio alle lavorazioni, sino a quando il tecnico incaricato dal Comune della gestione della sicurezza nei luoghi di lavorazione della cartapesta non avrà comunicato l’avvenuta esecuzione di tutti gli adempimenti necessari e propedeutici all’avvio delle attività». In definitiva, per poter operare in sicurezza i cartapestai devono per forza avere questa autorizzazione di un tecnico esterno all’ente comunale incaricato comunque dallo stesso. E questa autorizzazione non è ancora arrivata. Quindi sembra paradossale che i rinunciatari, devono lasciare il concorso solo per il rispetto di un regolamento sacrosanto imposto per fatti spiacevoli accaduti nel recente passato.

Infine una considerazione: numeri alla mano, se 4 team vengono meno, su 7 carri ne restano soltanto 3. E allora che sfilata si organizzerebbe con soli tre carri? E poi sorge un dubbio: ma gli altri carristi iscritti al concorso, se non hanno rinunciato, forse avranno cominciato a lavorare? E se hanno cominciato, entrando nei locali adibiti, lo hanno avranno fatto senza autorizzazione?

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