Verso la rassegna

Giochi 2026 a Taranto, Melucci indica la via per i fondi

Fabio Venere

Il sindaco: «Dal Cis o dal Fsc le risorse per mobilità e sicurezza»

TARANTO - Giochi del Mediterraneo, Melucci suggerisce la strada per ottenere altre risorse finanziarie. E lo fa inviando una nota al commissario governativo, Massimo Ferrarese e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. In particolare, il primo cittadino nella sua qualità di presidente del Comitato organizzatore locale, fa esplicito riferimento alla necessità di reperire fondi per garantire la mobilità, la sicurezza e l’accoglienza di spettatori, giornalisti, autorità che nel giugno del 2026 verranno a Taranto per assistere alla kermesse. Il capo dell’Amministrazione comunale, nella nota inviata a commissario e Governatore, guarda alla possibilità di impiegare le risorse giacenti al Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) oppure quelle incardinate al Fondo di sviluppo e coesione (Fsc).

Nella parte iniziale della sua comunicazione, Melucci torna sulla questione masterplan difendendo in sostanza le scelte fatte. «Con riferimento alle osservazioni pervenute dal commissario straordinario di Governo, si prende atto della trasmissione di un Masterplan revisionato in conformità - riconosce il sindaco - alle risultanze emerse dai numerosi tavoli tecnici bilaterali svolti con gli uffici del Comune di Taranto negli ultimi mesi. Risultanze che si attestano come coerenti con gli elementi condivisi lo scorso 17 ottobre e che rientravano - spiega il primo cittadino - nella logica di garantire i migliori interessi ed eredità del capoluogo ionico, ovvero uno standard infrastrutturale adeguato alle esigenze del calendario delle discipline sportive incluse nel programma dei XX Giochi del Mediterraneo, come evidente all'attualità della prima provvista finanziaria da 150 milioni di euro».

Tutto questo, peraltro, in attesa di ricevere «riscontri - sottolinea Rinaldo Melucci - dagli altri partner istituzionali sulla ridefinizione della governance del Comitato organizzatore, nonché di consentire al contenitore così rinnovato di esprimersi formalmente sull'intero Masterplan, cioè il documento riferibile anche agli interventi previsti sugli altri Comuni pugliesi, da sottoporre poi all'attenzione del Comitato internazionale, come a voi noto, entro e non oltre la data del 20 novembre». Il sindaco di Taranto, in quest’ultimo passaggio, fa esplicito riferimento alla stasi che caratterizza questa fase a proposito della necessità manifestata dal Governo di ricomporre, o meglio riconfigurare, il Comitato organizzatore locale. Che, attualmente, è privo sia della rappresentanza del Coni che di quella di Palazzo Chigi. Il nodo da sciogliere, ormai è noto, è quello della figura del direttore generale del Comitato. Su Elio Sannicandro, numero uno di Asset Puglia e vicinissimo a Emiliano, non c’è il gradimento del ministro Fitto (tanto per usare un eufemismo). Nelle scorse settimane, a dire il vero, si era lavorato anche all’ipotesi di avere una doppia direzione (una amministrativa e una tecnica), ma questa soluzione non sembra convincere molto sia l’Esecutivo che il Coni. Di certo, entro la prossima settimana, questo ostacolo dovrà essere inevitabilmente superato. Il tempo, infatti, corre. Anzi, stringe.

Tornando a Melucci e alla sua nota verso Ferrarese ed Emiliano, il sindaco la conclude così: «Condivido le preoccupazioni e le osservazioni di Emiliano sull'impiantistica sportiva insistente a Taranto, da recuperarsi per l’ottimale realizzazione della manifestazione, per quanto possibile, a valere sulla nuova ulteriore dotazione finanziaria da 125 milioni di euro, inserita nel disegno di legge di Bilancio 2024».

Melucci, infine, chiede di intervenire sulle cosiddette opere di contesto ai XX Giochi del Mediterraneo, «per lo più negli ambiti sicurezza, mobilità e accoglienza, con l'impiego di ulteriori fonti di finanziamento, su tutte quelle connesse alla programmazione Fsc 2021-2027 oppure rintracciabili a vario titolo all'interno del Cis Taranto».

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