I nodi del siderurgico

Uil Taranto: «Dichiarazione Morselli su ex Ilva non racconta la realtà, ben diversa»

Lo afferma il coordinatore provinciale Pietro Pallini

TARANTO - «Le dichiarazioni dell’Ad? Un racconto fantastico di una realtà dolorosa e tragicamente diversa». Lo afferma il coordinatore provinciale della Uil di Taranto Pietro Pallini in merito alle parole pronunciate dall’amministratore delegato di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli a margine di una iniziativa a Taranto. Dichiarazioni in cui il sindacalista ritrova «tutti e cinque i tratti con cui il filosofo Vladimir Jankelevitch rappresenta la fenomenologia della finzione».

Secondo Pallini come primo aspetto «si dissimula il vero, perché si nasconde il reale, quando si sostiene che sono passati quattro anni in cui si sono fatte cose molto belle, tra cui lo Steel Commitment a Taranto. Ma dovremmo annoverare, anche l’atto per recedere dal contratto (novembre 2019), l’accordo del 4 marzo 2020 per dimezzare canoni di affitto sulla promessa di un piano industriale per il periodo 2020-2025 e l’incertezza occupazionale per i lavoratori di Ilva in As». Secondo: «si altera il vero - aggiunge Pallini - perché si modifica la natura del reale, quando si sostiene che 'sono venuti a Taranto 500 clienti e imprenditori che avrebbero potuto mettere a rischio la loro incolumità', semplicemente perché lo sciopero della settimana scorsa si è svolto in maniera composta, nonostante la rabbia dei lavoratori».

Terzo: «si deforma il vero, quando si ingrandisce o rimpicciolisce la realtà, sostenendo che questa azienda è completamente diversa da quella che era quattro anni fa perché molto più bella, più potente, molto più forte». Poi (quarto aspetto) «c'è l’antegoria, quando - osserva Pallini - si sostiene il contrario della realtà nel dire che si sta lavorando con gli azionisti a un accordo con il Governo, con la disponibilità assoluta per un luogo definito di grande valore" mentre «gli impianti sono in stato comatoso» e (quinto tratto) "c'è la fabulazione - conclude Pallini - quando invece di mascherare la realtà si preferisce reinventarne un’altra di sana pianta, quando si sostiene che non è un momento brutto per l'azienda. Siamo al cospetto del minimo storico di produzione mai raggiunto».

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