Il ricorso

Taranto, caso benzene nell'ex Ilva, oggi la prima udienza al Tar. Sospesa ordinanza di Melucci

Costituite le parti civili. Il Comune: «A chiedere il blocco dell'area a caldo, in assenza della riduzione delle emissioni, c'è una intera comunità»

TARANTO - Si è svolta oggi al Tar di Lecce la prima udienza sul ricorso presentato da Acciaierie d’Italia contro l’ordinanza del 22 maggio scorso del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che intimava il fermo dell’area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni di benzene. Provvedimento sospeso dallo stesso Tar in attesa della trattazione di merito.

Il Comune di Taranto riferisce che il procedimento si è svolto «in camera di consiglio dinanzi all’organo giudicante» e «ha visto i legali di Comune e Provincia (affiancati dai colleghi di Regione Puglia, Arpa e Asl di Taranto), evidenziare l’allarmante situazione che a livello sanitario un intero territorio è costretto a subire da decenni e sottolineare che a chiedere il rigetto della sospensiva e, di conseguenza, la piena operatività dell’ordinanza non c'è solo un’amministrazione, ma un’intera comunità».

Preso atto di quanto esposto dalle parti, il tribunale si è riservato la decisione. Il Comune aggiunge che «a Lecce erano presenti, oltre al sindaco Melucci, una rappresentanza compatta delle amministrazioni locali, e Legambiente, che ha formalizzato la sua costituzione nel procedimento. Una presenza massiccia che ha voluto rappresentare come quella ambientale, a Taranto, non debba essere considerata una questione locale, ma una questione che, interessando l’intero Paese, deve essere risolta il prima possibile senza ulteriori rinvii». 

Resta sospesa l’ordinanza del 22 maggio scorso del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che intimava il fermo dell’area a caldo in mancanza di interventi sulla riduzione delle emissioni di benzene. È quanto stabilito dalla seconda sezione del Tar di Lecce con un’ordinanza depositata oggi. Il collegio, recita il provvedimento, «accoglie l'istanza cautelare e, per l’effetto, sospende in via interinale l'efficacia degli impugnati provvedimenti fin alla data di pubblicazione del provvedimento che sarà adottato dal collegio a seguito dell’udienza del 26 ottobre 2023». Questa è la data della trattazione di merito. L’ordinanza era già stata sospesa dal Tar salentino, a cui aveva rimesso gli atti il Tar del Lazio. I giudici amministrativi hanno anche disposto "l'abbreviazione dei termini processuali fino alla metà». 

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