L'iniziativa

Taranto: mitilicoltura, la stagione delle novità: arriva il sugo alle cozze tarantine

Piero Bacca

Un nuovo Centro ittico e le novità presentate alla «Slow Fish» di Genova

TARANTO - Da un nuovo Centro ittico di imminente apertura al lancio di un “sugo alle cozze tarantine” con pomodorini di Manduria ed olio extravergine Dop. Una prelibatezza che verrà proposta alla fiera “Slow fish” di Genova dall'1 al 4 giugno. La stagione 2023 della mitilicoltura ionica si apre con le migliori premesse ed una previsione di grande qualità. Parola di Confcommercio.

I tasselli per il potenziamento della filiera del settore cominciano a comporre un quadro più variegato e aderente alla domanda di un mercato sempre più attento ai sapori della tradizione. Quella delle tipicità è una sfida in gran rimonta e la mitilicoltura tarantina non vuole perdere la pole position nel grand prix dei prodotti di nicchia del panorama peninsulare. Diversi, ancora, i punti deboli nella catena infrastrutturale, tra cui la mancanza delle banchine di carico e scarico. Ma i miticoltori non lesinano gli sforzi, pronti a investire su innovazione e formazione, con lo sguardo sempre concentrato sulla qualità.

Una spinta istituzionale è arrivata con il recente accordo siglato in Prefettura tra Arpa, Cnr, Asl e Comune. Intesa che ha consentito di avviare la sperimentazione scientifica voluta dal commissario straordinario, prefetto Demetrio Martino: il trasferimento delle colture dal primo seno del Mar piccolo al Mar grande per una maturazione ottimale dei mitili. L'azione, che prevede fasi di controllo e campionamento, ha già dato in passato buoni risultati consentendo al prodotto di essere commercializzato con il massimo delle garanzie.

«È una boccata di ossigeno per il comparto», evidenzia Luciano Carriero, responsabile di settore della Confcommercio. «Non avremo più l’obbligo di importare il prodotto entro il 28 febbraio - spiega - avendo la possibilità di farlo stazionare più tempo nel primo seno di Mar Piccolo per poi lasciarlo maturare nei nuovi siti di Mar Grande per un periodo fra i 15 ed i 45 giorni, prima di metterlo in vendita». Quest’anno, riferisce Carriero, «si stima una produzione attorno ai 70mila quintali (il grosso fra giugno ed agosto)» e i produttori assicurano che sarà di altissima qualità.

«A breve - aggiunge - vedremo il 40 per cento del prodotto confezionato e certificato dal marchio Slow Food, secondo uno specifico disciplinare che prevede l’eliminazione della plastica dagli allevamenti e l’impiego di materiali innovativi. Per il secondo anno abbiamo adottato le retine biodegradabili Mater-B. La cozza nera di Taranto è presidio Slow Food al quale hanno già aderito 24 cooperative di mitilicoltori. Ed è bene ricordare che da sempre siamo sottoposti a rigidi controlli e che offriamo un prodotto super sicuro, che non ha bisogno di essere depurato».

Dal 1° al 4 giugno, la vetrina dello "Slow fish di Genova" (organizzato da Slow Food e Regione Liguria) sarà per il secondo anno trampolino di lancio per i produttori ionici che presenteranno la cozza tarantina allo stand della Regione Puglia. La novità più ghiotta sarà la proposta di un “sugo alle cozze tarantine”.

«Un prodotto che stiamo lanciando - annuncia Carriero - e che è realizzato con eccellenze locali, come l’olio extravergine ed i pomodorini di Manduria». Alle attività di marketing, Confcommercio affianca anche azioni formative. «Abbiamo avviato un corso di 900 ore finanziato dalla Regione per le nuove generazioni di mitilicoltori - riferisce il rappresentante di Confcommercio - e fra le novità di immediata attuazione c'è anche l'apertura di un “Centro ittico” di 400 metri quadri nei pressi della stazione ferroviaria, in via Costantinopoli: sarà molto importante per le attività di confezionamento e spedizione dei nostri produttori. Vedrà la luce nella prima settimana di giugno».

Il Comune di Taranto, rammenta Carriero, ha emanato sette bandi per il rilascio di concessioni di allevamento in aree non inquinate. «L’ente ha preso a cuore la questione del settore - rileva in proposito - anche se a volte i tempi sono lunghi. Abbiamo bisogno di punti di attracco autorizzati e certificati per garantire la tracciabilità del prodotto». Infrastrutture che anche il presidente di Confcommercio, Leonardo Giangrande, ritiene decisive per un drastico cambio di marcia.

«Da dieci anni a questa parte si è fatta molta strada nella mitilicoltura - conferma Giangrande - e devo dire che l’amministrazione comunale si è impegnata molto in questa direzione. Ma oggi il tema principale è legato alla realizzazione delle banchine di carico e scarico, che consentono di tracciare il prodotto completando il percorso della certificazione. È un pezzo molto importante per la filiera, al di là di quello che possono essere i trasferimenti dal Mar Piccolo al Mar Grande per la maturazione del novellame. La vera pietra miliare in una prospettiva di rilancio sarà proprio la banchina di carico e scarico. Poi bisognerà anche andare oltre, con le attività di trasformazione e commercializzazione, puntando più sulla qualità che sulla quantità. Guardando al quadro complessivo - commenta Giangrande - se oggi mi si chiede se sono soddisfatto dico di no. Ma è pur vero che l’amministrazione comunale, come riferito dal sindaco, sta aspettando il via libera per i finanziamenti necessari a realizzare le banchine».

Una conferma che arriva dall’assessore alle Attività produttive, Fabrizio Manzulli: «Abbiamo candidato un progetto che ha già avuto l’approvazione dalla Commissione europea e che prevede un rifacimento complessivo delle strutture: punti di sbarco, di attracco, centro di controllo e trasformazione. Abbiamo concordato tutto l’iter con la Capitaneria e, da settembre, dovremmo avere l’okay del finanziamento in modo da procedere con gli interventi programmati».

Privacy Policy Cookie Policy