La protesta

«No all'immunità penale ex Ilva», a Taranto la manifestazione con Romina Power

Interviene anche la cantante: «L'unico interesse urgente è la salute»

TARANTO - Una manifestazione per dire «No all’immunità penale» che l’ultimo decreto salva-Ilva intende reintrodurre per i gestori dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia si è svolta in piazza della Vittoria, a Taranto, organizzata dall’associazione Genitori Tarantini, dal cantautore Mimmo Cavallo, dal dirigente sportivo Ciccio Stola delle associazioni Virtus Taranto, Polisportiva 74020 e ASH Baskin Taranto e dall’agenzia per lo sport e le attività culturali Support_O.

Sul palco, oltre a medici, attivisti e tecnici che hanno evidenziato le preoccupazioni legate alla situazione sanitaria ed ambientale, è intervenuta anche Romina Power. Gli attivisti hanno annunciato che in giornata sarà inviata una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’invito a non promulgare e a rinviare alle Camere la legge salva-Ilva che lunedì verrà votata dai deputati. La manifestazione è iniziata con il saluto degli organizzatori, a seguire hanno parlato Lina Ambrogi Melle, promotrice di uno dei ricorsi alla Cedu, il pneumologo Gianfranco Viesti, l'attivista Celeste Fortunato (che si è ammalata di leucemia e ha letto un documento di denuncia sulle emissioni dell’ex Ilva e le conseguenze sanitarie), il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, lo psicologo Egidio Francesco Cipriano, l’operaio di Ilva in As Raffaele Cataldi, il presidente dell’associazione Neopolites Saverio De Florio, le attiviste Antonella Massaro (mamma di Miriam, una bimba di 5 anni e mezzo di Taranto morta nel febbraio del 2008 a causa di un neuroblastoma al quarto stadio) e Simona Peluso (mamma di Andrea, un bimbo di 10 anni affetto da una malattia rarissima, la mutazione del gene Sox4). "L'immunità penale - hanno sottolineato gli organizzatori - calpesta la Costituzione italiana perché prevede un nuovo diritto: quello alla libertà di delinquere, di commettere reati, crimini. Per questi, Acciaierie d’Italia verrebbe assolta, mentre alle vittime innocenti verrebbe comminata la dura pena alla malattia, alla sofferenza, alla morte».

«L'unica misura urgente di interesse è la salute, quella dei nostri figli e quella del nostro ambiente e non dei loro impianti». Lo ha detto Romina Power, intervenendo a una manifestazione a Taranto contro il decreto che prevede il ripristino dell’immunità per i gestori dello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia. «Sono qui - ha aggiunto - anche come una madre che ha perso le tracce della sua primogenita ben 29 anni fa per cause ignote. La morte dei giovani e del nostro futuro sono invece i fumi e le polveri cancerogene emesse dall’ex Ilva e da altri impianti industriali qui a Taranto. Sono qui per dirvi che è un vostro diritto vivere, è un nostro diritto inviolabile, è scritto nella Costituzione italiana e nessun altro decreto potrà toglierci questo nostro diritto». Romina Power ha ricordato che «la Corte europea dei diritti dell’uomo è tornata a pronunciarsi sulla situazione relativa all’inquinamento causata dall’attività industriale del sito ex Ilva di Taranto, condannando l’Italia. E' veramente vergognoso quello che sta accadendo. Io amo l'Italia, amo la Puglia, l’ho scelta come casa negli anni Sessanta e l’ho riscelta nel 2020. Bisogna far crescere la consapevolezza di questo enorme pericolo e il lento suicidio che potrebbe accadere con la produzione delle acciaierie senza i dovuti accorgimenti ecologici. La vita - ha ribadito - è un nostro diritto inviolabile e noi siamo dei custodi di questa terra, siamo dei custodi temporanei di questo pianeta e quindi difendiamolo. Riconosciamo i nostri diritti e non abbiate paura di difenderli».

«Ci aspettavamo una seria rotazione per la cassa integrazione, un prospetto degli assetti di marcia futuri, un programma che faccia pensare ad un’idea precisa di quello che sarà della fabbrica tarantina. In attesa che questo accada, chiediamo quantomeno che si possa dare risposta alle problematiche spicciole del quotidiano, quindi fornitura di carta e dispositivi di protezione individuale, e manutenzione ordinaria e straordinaria, alla base delle norme minime di sicurezza sui luoghi di lavoro». Lo sottolineano Vincenzo Mercurio dell’Esecutivo Nazionale Usb e Alessandro D’Amone del Coordinamento nazionale Usb dopo l’incontro di ieri tra Acciaierie d’Italia e sindacati sul piano di investimento e il rinnovo della cassa integrazione straordinaria. «La nuova responsabile delle Risorse Umane Virginia Piccirilli - aggiungono - ha manifestato la volontà di aprire un capitolo improntato al dialogo con le organizzazioni sindacali, che intende incontrare spesso e ascoltare. Ha inoltre annunciato interventi all’interno della fabbrica mirati a migliorare le prestazioni dei lavoratori. Accogliamo, seppur con estrema prudenza e un pizzico di diffidenza, quanto ci è stato riferito». «Veniamo purtroppo - osservano - da anni di delusioni e annunci vuoti di contenuti, quindi oggi, di fronte alle belle parole, non ci facciamo prendere da facili entusiasmi, ma attendiamo di vedere la concretezza dei fatti».

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