PD
Bonaccini salta l'incontro a Taranto: «Non rottamo nessuno». Emiliano: «Vinca Bonaccini e Schlein sia la sua vice»
La tappa tarantina è saltata per l’annullamento dei voli da Verona a causa della nebbia. All’incontro erano presenti il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, la segretaria del Pd di Taranto Anna Filippetti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il nuovo segretario regionale del Pd pugliese Domenico De Santis
TARANTO - «Il Pd ha bisogno di tre cose: la prima è un nuovo gruppo dirigente. Io non ho mai usato la parola rottamare, neanche quando sostenni dieci anni fa la seconda volta Renzi, perché non si rottamano le persone e soprattutto perché non dobbiamo allontanare nessuno visto che ne abbiamo perduti fin troppi di elettori». Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, intervenendo in collegamento telefonico a un incontro organizzato dalla segreteria Dem di Taranto dal titolo «Energia popolare per il Partito Democratico» nell’Auditorium del teatro Tatà del rione Tamburi.
La tappa tarantina è saltata per l’annullamento dei voli da Verona a causa della nebbia. All’incontro erano presenti il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, la segretaraia in pectore del Pd di Taranto Anna Filippetti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il nuovo segretario regionale del Pd pugliese Domenico De Santis. «Eravamo più di 12 milioni con Walter Veltroni la prima volta e ora - ha aggiunto Bonaccini - siamo scesi a poco più di 5 milioni. Quindi, più che allontanare ne dobbiamo richiamare di elettori. Io credo che se chiediamo a chi si è reso protagonista dell’ennesima sconfitta, stando continuamente al governo e cambiando ministeri anche quando cambiavano i governi, di stare per una volta in panchina, noi non dobbiamo chiedere sinceramente scusa a nessuno. È un processo democratico».
«Lo dico con rispetto e amicizia - ha precisato Bonaccini - perché sono tutte persone amiche, ma più o meno tutti quelli che hanno guidato il partito in questi anni stanno tutti a sostegno di Elly Schlein, non certamente il mio. È legittimo che facciano così ma hanno capito perfettamente che se vinco e divento segretario noi facciamo un nuovo gruppo dirigente».
La «seconda cosa» che serve, ha detto ancora il presidente della Regione Emilia-Romagna, è «pescare nei territori. Non è un caso che abbiamo vinto la Regione Puglia, non è un caso che abbiamo stravinto la città di Taranto. Non è un caso che vinciamo in più di due terzi dei comuni italiani quando si continua a perdere le elezioni politiche da anni e anni. Vuol dire che ci sono donne e uomini, ragazze e ragazzi che, con la loro credibilità, le loro competenze e la loro passione, quando si mettono in gioco riescono addirittura a diventare sindaci, sindache, amministratori e amministratrici locali».
Non si tratta, ha osservato Bonaccini, «di fare il partito dei sindaci, che sarebbe un errore. Ma non si può lasciare in panchina una classe dirigente così larga, che nessun partito ha e che in questi anni non è stata resa protagonista e quindi alcuni di voi dovranno far parte della nuova segreteria nazionale, della nuova direzione e del nuovo gruppo dirigente del Partito democratico».
Terzo aspetto del ragionamento: «Se divento segretario - ha puntualizzato Bonaccini - vi garantisco che torneremo molto di più davanti ai luoghi di lavoro, di studio, dove la gente vive, lavora, si diverte, si cura. Io sono stato a Mirafiori due settimane fa e con mio sconcerto ho scoperto che l’ultimo segretario nazionale c'era stato 11 anni prima». «È chiaro - ha concluso - che non abbiamo mai rischiato i fischi lì, perchè non andandoci non ci hanno mai fischiato. Io credo che sia giusto anche rischiare i fischi, stare al freddo, perché le persone quando ti fanno una domanda, anche se la risposta che possiamo dare non è quella che si aspettano, se quando ti cercavano c'eri tu, ti rispetteranno e riconosceranno come una persona seria e perbene per sempre. Noi dobbiamo trovare il gusto di tornare in mezzo alle persone».
«Vi garantisco, senza avere tentazioni di testa rivolte al '900, anche perché non sarebbero replicabili quegli anni e quei partiti, che noi metteremo in campo una scuola di formazione politica soprattutto per i più giovani, che amministrano, che si impegnano, e anche per chi ha guidato il partito nei territori e che senza candidarsi alle elezioni ha dimostrato di saper fare bene e ha diritto di far parte del gruppo dirigente nazionale». «Tanta gente - ha precisato - ha fatto il militante, il volontario, il segretario di circolo senza avere un euro in cassa. Io se divento segretario vi garantisco che il tema del patrimonio lo dovremo mettere in campo perchè le risorse andrebbero impiegate per far politica».
IL COMMENTO DI EMILIANO
«Mi rendo conto che queste sono le primarie tra il presidente dell’Emilia Romagna e il suo vicepresidente. Diciamo con una battuta che allora scegliamo lui come presidente del Pd e avrà come vice la sua attuale vicepresidente alla Regione. Potrebbe essere una buona soluzione». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine di un incontro organizzato dalla segreteria Dem di Taranto dal titolo 'Energia popolare per il Partito Democraticò nell’auditorium del teatro Tatà del rione Tamburi, a cui è intervenuto in collegamento telefonico il candidato alla segreteria nazionale del Pd Stefano Bonaccini.
Queste, ha affermato Emiliano, «non sono elezioni politiche, stiamo semplicemente individuando il segretario e chi verrà eletto avrà la collaborazione di tutti. E’ una specie di festa, ma anche di riconoscimento degli errori commessi in passato. Se Giorgia Meloni governa è perchè il Pd non ha voluto fare l'alleanza con il Movimento Cinque Stelle. Altrimenti almeno un pareggio secondo me lo avremmo strappato. Sarebbe stato meglio per l’Italia? Peggio? Non so dirlo». Quel che «è certo - ha sostenuto il governatore pugliese - è che il Pd ha bisogno di ricostruire quei legami con le persone, con i luoghi della sofferenza, che evidentemente ha smarrito. Tutto sommato non va neanche male. Nonostante cammini da solo ha anche buoni risultati. Sia in Lombardia che nel Lazio il Pd ha buoni risultati e i Cinquestelle nel Lazio hanno retto. Anzi, è Azione-Italia Viva che si è schiantata completamente». Emiliano ha quindi ribadito «il convincimento pugliese che il Partito democratico deve guardare a un fronte ampio, ovviamente in collaborazione con i Cinquestelle: non siamo settari, non siamo chiusi, apriamoci al civismo e facciamo bene il nostro lavoro tutti i giorni. In questo modo, considerando che sono tanti gli italiani che non sono contenti di questo governo, daremo il nostro contributo a partire dalla Puglia che è una regione che sta in buona salute». "Noi comunque - ha concluso Emiliano - offriamo al governo Meloni leale collaborazione, anche perché a breve alternative non ce ne sono. Noi non stiamo gufando su Giorgia Meloni e speriamo faccia bene. Purtroppo, fino ad adesso, le nostre aspettative, anche se dalla parte dell’opposizione, non sono state soddisfatte».
Ex Ilva: Melucci, con Bonaccini per un decreto salva-Taranto
«Il Pd in questo territorio, fino ad alcuni anni fa, aveva perso molto consenso intorno alla vicenda dei decreti salva-Ilva, oggi con Stefano Bonaccini e il presidente Emiliano stiamo lavorando finalmente a un decreto salva-Taranto». Lo ha detto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci partecipando a un incontro dal titolo 'Energia popolare per il Partito democraticò nell’auditorium del teatro Tatà del rione Tamburi, a cui è intervenuto in collegamento telefonico il candidato alla segreteria nazionale del Pd Stefano Bonaccini.
«Serve - ha aggiunto Melucci - un Pd coraggioso, serve un Pd che adesso, dall’opposizione, faccia sentire le ragioni del territorio e metta le persone al centro. Con Bonaccini siamo stati chiari e lui ha condiviso la possibilità di continuare a lavorare all’accordo di programma, un piano di decarbonizzazione e riconversione tecnologica, di fermo delle fonti inquinanti, ma tutto quello che sta nel nostro programma amministrativo che è diventato già un paio di anni fa oggetto di un documento formale del Partito democratico».
«Troppo spesso in passato - ha osservato Melucci - il Pd, certi esponenti della vecchia nomenclatura che oggi sono, ed è un dato di fatto non una polemica, con la mozione Schlein, non hanno avuto cura di questo territorio. Hanno messo prima la ragion di Stato o gli interessi del mercato dei privati davanti alla traiettoria desiderata dai cittadini. Credo che con Stefano Bonaccini faremo l’esatto contrario».
LE PAROLE DI DE SANTIS
«Siamo l’unico partito d’Italia che decide il proprio segretario con due passaggi elettorali, con gli iscritti e con gli elettori. Domenica, dalle 8 alle 20, potranno venire tutti gli italiani a votare. Abbiamo bisogno di tanta partecipazione, soprattutto di scegliere il segretario più amato dagli italiani». Lo ha affermato il neosegretario regionale del Partito democratico della Puglia, Domenico De Santis, partecipando a un incontro dal titolo 'Energia popolare per il Partito Democratico nell’auditorium del teatro Tatà del rione Tamburi di Taranto, a cui è intervenuto in collegamento telefonico il candidato alla segreteria nazionale del Pd Stefano Bonaccini.
«Speriamo di essere in grado - ha sottolineato De Santis - di costruire davvero un partito che sappia parlare ai ceti più deboli, che parli di povertà, che risponda a coloro che sono di sinistra e in questo momento non si sentono rappresentati. Quindi l’occasione del 26 febbraio è per cambiare il Partito democratico e la sinistra nel nostro Paese. Non si può stare a casa, per cambiare bisogna partecipare». C'è necessità, ha concluso De Santis, «di costruire davvero un partito-comunità. Dopo le primarie saremo in campo per rasserenare il clima e costruire una classe dirigente, che è quello che ci serve perchè per cambiare il Pd dobbiamo cambiare quasi tutto».