Il caso
Taranto, pensionato soffocato dai debiti: applicata la legge «salva-suicidi»
Il tribunale ha cancellato una esposizione di oltre 200mila euro, accogliendo la tesi dell’avv. Tursi
La nuova legge «salva-suicidi» trova a Taranto una applicazione pratica. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da un cittadino tarantino, assistito dall’avv. Alessandra Tursi, dichiarando inesigibili tutti i debiti esistenti sulla sua persona. La nuova normativa introdotta con il decreto Ristori del 2020 ha modificato la legge anti suicidi varata nel 2012, introducendo la nuova procedura a favore dei soggetti sovraindebitati che hanno perso ogni patrimonio (la cosiddetta esdebitazione del debitore incapiente). L’obiettivo della norma è quella di offrire la possibilità al debitore, persona fisica, di liberarsi integralmente dei propri debiti, anche nelle ipotesi in cui non abbia beni da mettere a disposizione di creditori concorrenti.
Il giudice ha accolto il ricorso per l’esdebitazione del debitore incapiente, valutando le cause dell’indebitamento e la diligenza tenuta dal debitore nell’assunzione delle proprie obbligazioni, nonché delle ragioni che hanno causato il sovraindebitamento...