Il siderurgico

Ex Ilva: ok a certificazione per responsabilità sociale dell'impresa. Alle 23 parte lo sciopero a Taranto

Redazione online

Circa 700 lavoratori (tra dipendenti di Acciaierie d’Italia, dell’indotto e di Ilva in amministrazione straordinaria) e delegati sindacali sono in partenza da Taranto per la manifestazione organizzata da Fiom, Uilm e Usb

TARANTO - Acciaierie d’Italia è stata certificata per la responsabilità sociale d’impresa ai sensi dello standard internazionale SA8000:2014. Lo rende noto l'azienda che in una nota precisa che la norma stabilisce i requisiti per un Sistema di Gestione per il controllo dei rischi sociali e degli aspetti di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sia all’interno dell’azienda sia nella filiera. L'ente certificatore RINA, accreditato SAAS (Social Accountability Accreditation Services), ha rilasciato la certificazione per tutti gli stabilimenti di produzione - Taranto, Genova, Novi Ligure, Paderno Dugnano, Legnaro e Racconigi - e per la sede centrale di Milano.
«Il raggiungimento di questo traguardo, che - spiega la nota - va a unirsi a numerose altre certificazioni ottenute dall’azienda in svariati ambiti e disponibili sul sito internet, è espressione concreta della volontà di Acciaierie d’Italia di porre la massima attenzione non soltanto alle variabili che valorizzano il prodotto sul piano tecnico-qualitativo ed economico, ma anche agli aspetti di impatto sociale delle attività svolte». Si aggiunge che «uno dei principi fondamentali dello standard SA 8000 è il coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni, inclusi i lavoratori mediante una partecipazione attiva e congiunta insieme al management. Per tale motivo è stato costituito un 'Social Performance Team' che include una rappresentanza equilibrata di entrambe le categorie». 

ALLE 23 PARTE IL SIT-IN A TARANTO

Circa 700 lavoratori (tra dipendenti di Acciaierie d’Italia, dell’indotto e di Ilva in amministrazione straordinaria) e delegati sindacali sono in partenza da Taranto per la manifestazione organizzata da Fiom, Uilm e Usb che si terrà a Roma, sotto la sede del Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit), in concomitanza con il vertice sull'ex Ilva convocato dal ministro Adolfo Urso. Oggi alle 23 inizia invece lo sciopero nello stabilimento di Taranto che si concluderà alle 7 di dopodomani.
Al centro del vertice il nuovo decreto (che concede ad Acciaierie un finanziamento di 680 milioni di euro e reintroduce lo scudo penale) e i piani di sviluppo che saranno illustrati dall’azienda. La Fim Cisl fino a questo momento non aveva aderito al percorso di mobilitazione degli altri sindacati, ma domani sarà ugualmente in presidio davanti al Mimit in occasione del tavolo presieduto dal ministro che inizierà alle 14. Le organizzazioni sindacali contestano la gestione di ArcelorMittal e chiedono un cambio di governance con l’anticipo dell’ingresso in maggioranza dello Stato tramite Invitalia.

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