TARANTO - «Gli interventi previsti per l'adeguamento degli impianti sono stati quasi tutti completati e certificati». È quanto hanno sostenuto i tecnici di Ispra nell’ambito della nuova riunione in videoconferenza dell'Osservatorio Ilva, che si è svolta mercoledì scorso a seguito del sopralluogo del 21 e 22 giugno, disposto dal Ministero della Transizione Ecologica nello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia di Taranto, con la partecipazione di Regione Puglia, Provincia di Taranto e comuni di Taranto e Statte.
I tecnici di Ispra hanno illustrato il quadro delle attività svolte ai fini della verifica dell'ottemperanza delle prescrizioni previste dal Piano ambientale contemplato dal Dpcm del 29 settembre 2017. Secondo quanto rappresentato dalla stessa Ispra, l’esecuzione degli interventi rimanenti è in linea con i tempi previsti. Il Mite, attraverso un comunicato, riferisce che «Ispra ha anche stimato lo scenario emissivo post-operam (ossia lo scenario successivo alla realizzazione degli interventi previsti)-e relativo a una produzione annua di 6 milioni di tonnellate di acciaio- da cui emerge una riduzione significativa delle emissioni di polveri rispetto allo scenario ante-operam».
Tale scenario, peraltro, è stato «opportunamente trasmesso» al Ministero della Salute «per le valutazioni sanitarie che - precisa il Ministero della Transizione ecologica - consentiranno di verificare se, ad esito della realizzazione degli interventi del Piano, sono presenti situazioni di rischio sanitario. Nell'ambito della riunione dell'Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’attuazione del Piano ambientale dello «stabilimento siderurgico di interesse strategico nazionale di Taranto» è stato anche fatto il punto sullo stato di avanzamento degli interventi di caratterizzazione e bonifica, previsti dal Piano ambientale e che sono in capo ai Commissari straordinari di Ilva SpA. «È stata ravvisata - annota il Mite - la necessità accelerare le attività in relazione al termine del 23 agosto 2023 indicato dal Dpcm 2017, per cui è stato richiesto un maggior coordinamento tra gli enti coinvolti».
Il Dipartimento Sviluppo sostenibile (Diss) del Ministero per la Transizione ecologica ha quindi previsto un’intensificazione delle prossime riunioni dell’Osservatorio «al fine di coordinare e monitorare le residue attività di competenza di Acciaierie d’Italia e dei commissari straordinari Ilva» in vista dell’approssimarsi della scadenza del Dpcm del 2017, ovvero il l’agosto del 2023, al netto del percorso di revisione dell’Aia e del ricorso pendente da parte dell’azienda.