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Primitivo di Manduria, il Consorzio è unanime: «Stop al marchio Dogc»
Non ci sono i presupposti per la modifica presentata alla Regione del «disciplinare» che prevede il passaggio dalla «Doc»
MANDURIA - La decisione del Cda del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria è unanime: non ci sono i presupposti per la modifica presentata alla Regione nel 2020 del “disciplinare” che prevede il passaggio dalla “Doc” alla “Dogc”del Primitivo. «Una decisione maturata già a metà maggio e che è stata pienamente condivisa dal Consiglio d’amministrazione in una serie di pre-consigli al termine dei quali è prevalso il senso del bene comune». Con queste parole, sabato scorso, il presidente del Consorzio Novella Pastorelli ha aperto l’assemblea dei soci.
«Tutelare il bene comune - ha affermato - è un grande impegno, un impegno gravoso perché significa tutelare l’intero territorio dei 18 comuni dell’areale e la denominazione di origine ad essi collegata ovvero la nostra Doc Primitivo di Manduria significa coltivare una visione lungimirante, investire sul futuro, preoccuparsi delle diverse e molteplici esigenze delle tre filiere consorziate facendo attenzione a far in modo che sia prevalente l’interesse comune sull’interesse del singolo». Il sodalizio, ha rilevato la presidente, oltre alla funzione di tutela, valorizzazione e promozione che si esplica nella partecipazione a fiere nazionali ed internazionali, convegni collaborazioni con organismi pubblici e privati, fiere, workshop e difesa del marchio nel mondo deve assolvere ad una funzione sociale perseguendo interessi comuni. «E’ sulla base di questo ragionamento - spiega Pastorelli - che l’intero Cda, con enorme senso di responsabilità dopo aver preso atto che la modifica presentata non rispecchiava la volontà di importanti società cooperative e singoli produttori, e dopo l’enorme sforzo compiuto dall’ex Cda nella sua totalità, ha preferito procedere al ritiro ed aprire un tavolo di concertazione con i presidenti delle cooperative, gli amministratori delegati delle società, i rappresentanti dei viticoltori e le principali associazioni di categoria».
Il tavolo sarà istituito entro il 2022 così da riproporre entro la metà del 2023 una domanda ex novo che vedrà la sua realizzazione nel 2025. «C’è da dire che questo malumore - aggiunge Pastorelli - è stato causato anche da una cattiva informazione diffusa da alcuni soggetti, secondo cui avremmo avuto l’intenzione di eliminare Doc Primitivo di Manduria. Una follia: la Docg è la semplice evoluzione della Doc non la cancellazione di quest’ultima. La cattiva informazione è nociva. Dobbiamo imparare a lavorare fianco a fianco - conclude - facendo emergere le meraviglie del nostro territorio: vigna, vino, mare, cultura, cibo e il nostro Primitivo di Manduria».