IL BLITZ
Fermati con cassaforte e monili d'oro di un'anziana di Taranto, arrestati due napoletani in terra campana
Le indagini dei Carabinieri di Massafra portano al sequestro della refurtiva e alle manette dei soggetti che avevano raggirato una 85enne
TARANTO - I militari della Compagnia di Massafra, a Napoli, con il supporto dei colleghi del luogo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP di Taranto, nei confronti di un 46enne e di un 24enne di origini partenopee ritenute responsabili di furto aggravato in abitazione e di truffa ai danni di una 85enne del capoluogo jonico. Il provvedimento restrittivo costituisce l’epilogo di una attività d’indagine svolta dai militari, che ha avuto inizio nel mese di gennaio 2022, quando, una pattuglia dell’aliquota radiomobile, controllava un veicolo sospetto, con a bordo due uomini di origini napoletane che percorrevano la statale 100 in direzione Bari. In effetti l’intuizione dei militari si rivelava sin da subito fondata, poiché veniva rinvenuta all’interno dell’abitacolo del veicolo una cassaforte smurata, attrezzi da scasso, oltre a diversi oggetti in oro.
L’immediata attività informativa, avviata con i vicini comandi dell’Arma, consentiva di scoprire che poche ore prima, proprio a Taranto, un’anziana donna era stata truffata e che nell’appartamento adiacente era stata asportata anche una cassaforte. Nel formalizzare la denuncia, la donna non solo riconosceva i monili in oro come di sua proprietà ma ricostruiva anche la dinamica dei fatti, facendo emergere il tipico modus operandi utilizzato dai truffatori: dapprima una telefonata da parte di un finto nipote che lasciava presagire un pericolo imminente ai danni della propria madre, a fronte di una richiesta di 3800 euro per evitare conseguenze peggiori per una finta denuncia; poco dopo, la presentazione presso l’abitazione della donna da parte di un presunto amico del finto nipote per la riscossione della somma che, a causa dell’indisponibilità economica della vittima, si appropriava di anelli, bracciali ed altri oggetti in oro. Nella circostanza, l’anziana donna veniva convinta dal soggetto a entrare, unitamente ad un complice, nell’appartamento adiacente, di proprietà della figlia, ove i malviventi asportavano la cassaforte, dopo aver distratto la malcapitata.
Le indagini successive, svolte attraverso l’analisi del cellulare di uno degli indagati, corroboravano ulteriormente l’ipotesi investigativa, riscontrando gravi indizi di colpevolezza, che portavano alla successiva emissione dei provvedimenti.