Il caso

Taranto, «L'aria non rispetta i limiti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità»

Redazione online

Denuncia del presidente di Peacelink Alessandro Marescotti

Taranto - «L'aria di Taranto non rispetta i limiti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità». Lo afferma il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti spiegando che dai dati elaborati con il software Omniscope relativi alle centraline Arpa di via Orsini e via Machiavelli (quartiere Tamburi) e di Via Alto Adige (a 6 km dall’ex Ilva), emerge il superamento degli standard internazionali relativi alle polveri sottili (PM2,5 e PM10) e al biossido di azoto (NO2). Per l’Oms il PM2.5 non deve eccedere 10 microgrammi a metro cubo come media annuale, il PM10 non deve eccedere 20 microgrammi a metro cubo, l’NO2 non deve eccedere 40 microgrammi a metro cubo.

Dal report si evince che la media annuale del PM2.5 è risultata di 16.10 nella centralina di via Orsini, di 12.08 in quella di via Machiavelli e di 11.65 in via Alto Adige; la media del PM10 è di 30.23 in via Orsini, 24.39 in via Machiavelli e 21.95 in via Alto Adige. Infine, la media del NO2 è di 50.87 in via Orsini, 41.85 in via Machiavelli e 45.78 in via Alto Adige.

Di fronte «al fatto - conclude Marescotti - che tutti gli studi predittivi (VDS-Valutazione del danno sanitario e VIAS-Valutazione impatto ambientale e sanitario) indicano un rischio cancerogeno inaccettabile per l’ex Ilva e che i dati dell’anagrafe comunale evidenziano eccessi di mortalità anche recenti (calcolati fino al 31 dicembre 2020) nei tre quartieri più vicini al polo industriale se confrontati con quelli più lontani, emerge la necessità di reclamare aria pulita, in particolare per i bambini di Taranto, conforme a ciò che è richiesto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità».

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