Il caso
Tessitura Mottola: azienda non anticipa Cig, scatta il sit-in a Taranto. La smentita: anticipi per 1,3 mln
Lo sottolineano fonti vicine all’azienda riferendosi alla nota dei sindacati che hanno annunciato per dopodomani un presidio dei lavoratori della Tessitura di Mottola davanti alla Prefettura ionica
TARANTO - Le segreterie Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Taranto hanno organizzato per venerdì 7 maggio un presidio dei lavoratori della Tessitura di Mottola davanti alla Prefettura ionica «perché l’azienda non intende anticipare la cassa integrazione». Sono passati due mesi da quando il gruppo Albini, proprietario dello stabilimento della Tessitura di Mottola, ha dichiarato di voler procedere alla liquidazione tecnica dello stabilimento tarantino, con la conseguente messa in libertà delle 118 unità lavorative presenti nel sito produttivo. "Nonostante i diversi momenti di rivendicazione sindacale, uniti - sottolineano le organizzazioni sindacali - a quelli di confronto con la proprietà alcuni dei quali affrontati sui tavoli istituzionali della Task Force regionale all’occupazione e della IV commissione regionale, ad oggi continuano ad insistere insicurezza e mancanza di risposte». A questa condizione «di per se difficile - ribadiscono Filctem, Femca e Uiltec - si aggiunge la volontà del gruppo Albini di non voler anticipare i ratei di cassa integrazione con causale covid, relativa all’ultimo decreto sostegni, creando di fatto una sperequazione tra i lavoratori della provincia di Bergamo (dove il gruppo possiede un altro stabilimento e dove la cassa integrazione viene regolarmente anticipata) ed i lavoratori di Mottola».
LA SMENTITA - «Da 7 mesi Tessitura sta anticipando, per conto dell’Inps, la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento di Mottola, per un totale arrivato a 1,3 milioni di euro. Si tratta di anticipi già autorizzati (ma non ancora liquiditati) dall’Inps di Taranto». Lo sottolineano fonti vicine all’azienda riferendosi alla nota dei sindacati che hanno annunciato per dopodomani un presidio dei lavoratori della Tessitura di Mottola davanti alla Prefettura ionica contro "la volontà del gruppo Albini di non voler anticipare i ratei di cassa integrazione con causale Covid, relativa all’ultimo decreto sostegni». Secondo Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Taranto, in tal modo si crea «una sperequazione tra i lavoratori della provincia di Bergamo (dove il gruppo possiede un altro stabilimento e dove la cassa integrazione viene regolarmente anticipata) ed i lavoratori di Mottola».
Due mesi fa il gruppo Albini, proprietario dello stabilimento della Tessitura di Mottola, ha dichiarato di voler procedere alla liquidazione tecnica dello stabilimento tarantino, con la conseguente messa in libertà delle 118 unità lavorative presenti nel sito produttivo». Le stesse fonti vicine all’azienda precisano che «la differenza tra lavoratori di Mottola e quelli della provincia di Bergamo è dovuta al fatto che l’Inps di Bergamo ha già liquidato (attraverso compensazioni mese per mese) gli anticipi e quella di Taranto no».