Il caso

Genitori tarantini invitano Amnesty al sit in romano

Redazione online

Stop agli impianti a caldo, due giorni di mobilitazione in attesa del Consiglio Stato

Taranto - L’associazione Genitori Tarantini Ets ha inviato a Emanuele Russo, presidente di Amnesty International Italia, un invito a partecipare al doppio sit-in di cittadini e movimenti ambientalisti che si terrà a Roma il 12 (in piazza San Silvestro) e il 13 maggio (in piazza Montecitorio), la vigilia e il giorno dell’udienza al Consiglio di Stato sulla questione ex Ilva. In quella sede i giudici di Palazzo Spada dovranno esprimersi sulla sentenza del Tar di Lecce che impone ad ArcelorMittal e Ilva in As di fermare gli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico di Taranto (ora Acciaierie d’Italia) in ottemperanza all’ordinanza sulle emissioni del sindaco Rinaldo Melucci.

«Il mondo intero - scrive Cinzia Zaninelli, presidente dell’associazione Genitori Tarantini - riconosce il valore delle azioni e delle manifestazioni che Amnesty International promuove da tanti anni. Taranto è sottomessa alla continua minaccia, troppo spesso mortale, di impianti industriali altamente inquinanti, sostenuti indegnamente dallo stesso Stato italiano che è entrato nella società. Il 12 e il 13 maggio - aggiunge rivolgendosi a Emanuele Russo - vorrei invitare lei, gli attivisti e i sostenitori di Amnesty International ad essere al nostro fianco, al fianco dei nostri figli, nelle piazze di Roma». Zaninelli ricorda i dati dello Studio Sentieri, commissionato dal Ministero della Salute, «in particolare - spiega - quelli riguardanti i bambini di Taranto: mortalità infantile: +21% oltre la media regionale; età da 0 a 14 anni: + 54% di incidenza di tumori; eccesso di mortalità: + 20% entro il primo anno di vita; malattie iniziate in gravidanza: +45%. Saremo a Roma, sostenuti - conclude la presidente dell’associazione - anche da personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, perché non un altro bambino abbia ad ammalarsi, a soffrire e a morire per gli interessi di pochi. Perché tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino». 

Privacy Policy Cookie Policy