L'intervento

Mittal Taranto, operaio licenziato per commento Fb: domani Ricky Tognazzi al presidio davanti Mise

Redazione online

Il regista della fiction: «Il problema non è solo a Taranto. Il Paese è martoriato»

ROMA - «Simona, io e una parte del cast di "Svegliati amore mio", saremo con gli operai domani giovedì 22 aprile dalle 11 davanti al Mise al presidio (organizzato dall’Usb) in difesa del posto di lavoro di Riccardo Cristello, un padre di famiglia di due figli, licenziato per un post. Spero che Giorgetti ci dia udienza e l’opportunità di parlare».

Lo dice Ricky Tognazzi, regista con Simona Izzo della fiction con Sabrina Ferilli andata in onda su Canale 5, che Cristello, operaio della ArcelorMittal a Taranto, aveva invitato, su Facebook, a guardare, legandola al tema ambientale. Un messaggio dopo il quale è arrivato il licenziamento da parte dell’azienda.

«L'unico pericolo è che si guardi il dito e non la luna - spiega il regista - Certo è un dito ferito, o amputato come come quello che aveva l’operaio interpretato da Gian Maria Volonte in Anche la classe operaia va in paradiso. Noi attraverso la fiction volevamo puntare l’attenzione sulle condizioni di un sistema che sta martoriando il Paese, non solo Taranto. L’Italia è piena di acciaierie, poli petrolchmici e di situazioni a rischio, basti vedere anche il caso di Cremona».

La fiction era ambientata «nell’immaginaria Porto Sant'Ignazio ma la tematica di una fabbrica che inquina chiaramente è molto sentita a Taranto, dove credo sia difficile trovare una famiglia che non abbia vissuto un lutto legato ai veleni dell’ilva o non conosca qualcuno che l’abbia affrontato». Gli operai che manifestano "vogliono riportare l’attenzione anche sugli incidenti sul lavoro. Questo è un Paese dove causano oltre 1000 morti all’anno».

Il licenziamento di Cristello «è inquietante - commenta - è come se ci volessero togliere la libertà di pensare, violano la libertà d’espressione e i diritti costituzionali».

Il Ministro Franceschini «cancella la censura cinematografica e nel contempo un dipendente viene licenziato per un concetto un’idea... manco vivessimo nella vecchia Urss». La pandemia, secondo Tognazzi, «ha divorato tutto, anche l’informazione, oltre che la libertà di pensiero, di movimento. Si parla solo di quello, ma questo Paese vive e soffre, nasce e muore intorno a mille altre problematiche. Il lockdown che viviamo non è solo fisico ma mentale... è veramente impressionante. Siamo in una situazione distopica, mandiamo giù con un sacrificio enorme una condizione che sembra uscita da una terribile serie tv. Viviamo in un’anomalia assoluta, come anche il fatto che ci sia per il governo un’unica forza d’opposizione, in cui non mi riconosco. Spero, passata la pandemia, si torni a un sistema democratico più equilibrato». 

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